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martedì 1 agosto 2006

Ascensione a Monte Serramale

 

 

Posto a cavallo tra il territorio di Tortora e Laino Borgo, il Monte Serramale (1274m.) è una montagna aspra e scoscesa,ripida in tutti i suoi versanti e,scarsamente frequentata..Nonostante la quota modesta,offre a chi raggiunge la sua vetta ampi panorami in tutte le direzioni:dalla Montea e Monte Ciagola a sud,il massiccio del Pollino ad est,il complesso monte Sirino,Alpi e la Spina a nord.Ad ovest scorci dell’azzurrino mar Tirreno con il Cristo di Maratea che emerge su una cuspide rocciosa dall’orizzonte . Oggi,30 luglio 2006 il programma prevedeva l’ascensione al Serramale partendo da Pizzino,ridente frazione di Tortora,attraverso una sterrata che conduce alla “Serviola”,sella posta fra il Serramale e La Cocuzzata e il successivo attacco della cresta ovest. L’ambiente nel primo tratto è incantevole ,lussureggiante di vegetazione tipicamente fluviale,simile a quello che si può incontrare lungo il fiume Argentino.

 

Dalla Serviola in avanti ,inebrianti fragranze di timo,origano e salvia accompagnano i nostri passi in una atmosfera autunnale. Oggi siamo soltanto in cinque,causa sicuramente i postumi della conquista del Gran Paradiso della settimana scorsa ,nonché del tempo inclemente(paurosi temporali mattutini verificatisi in mattinata). Sarà proprio questo a trasformare una normalissima e tranquilla escursione in una suggestiva e originale avventura,rischiando forse qualcosa. Nel gruppo oggi abbiamo una presenza femminile d’eccezione:,Patrizia ,una coriglianese di New York che ci ha “scoperto” via internet.Alla fine ne uscirà eccezionalmente soddisfatta,lei che ha visitato molti parchi americani compreso il Grand Canyon. Ne deduciamo quindi,che il nostro Pollino riesce a trasmettere a chiunque lo visiti sempre emozioni fortissime. Ma veniamo al bello. Nonostante la continua minaccia di rovesci decidiamo di arrivare in vetta.Riesco appena a scattare qualche foto che il tempo decide di volgere al peggio.Folate di nebbia e nuvolosi neri carichi di acqua ed elettricità investono la montagna..Bisogna fare in fretta e ridiscendere il crinale fino alla testata del canalone che si getta ripido dal versante nord della montagna e invaso dalla faggeta.

 

Grazie a Dio il percorso era stato già verificato da me un mese fa e questo si è rivelato davvero provvidenziale,allorché a dieci minuti dall’imbocco del bosco,sotto una parete calcarea vi era ubicata una grotta discretamente profonda,quanto basta a provvederci un ricovero adeguato.Opportunamente l’abbiamo battezzata “grotta della salvezza”. Appena giunti in loco si scatena l’inferno:pioggia battente e fulmini a ripetizione con boati secchi ed improvvisi..Inevitabilmente abbiamo per un attimo pensato a cosa sarebbe potuto accadere se ci fossimo trovati ancora in cresta.Apprendo solo ora che scrivo che nella stessa giornata sei escursionisti avventuratisi su Serra Dolcedorme hanno dovuto allertare i soccorsi perché sorpresi dalla stessa tempesta. Restiamo bloccati in grotta per un’ora buona e da questo punto di vista è stato bello,quasi poetico ammirare la montagna in questa veste severa e pericolosa,ma con la costante consapevolezza di avvicinarsi ad essa sempre con il massimo rispetto. Mentre un po’ d’ansia aleggia nel gruppo,Patrizia sembra divertirsi come una matta,quasi si trovasse a Gardaland,continuamente rapita dalle atmosfere cangianti che quelle condizioni riescono a creare.

 

Ma come sovente accade in estate,la quiete segue sempre la tempesta;rispunta il sole e folgoranti lame di luce trafiggono le fronde boscose generando fantasmagorici contrasti e chiaroscuri quasi surreali che allieteranno i nostri occhi e il nostro cammino fino alle auto. Non posso che essere personalmente soddisfatto da questa mia prima volta come organizzatore di una escursione in seno al CAI,davvero movimentata, indimenticabile.

In foto:all'interno della "grotta della salvezza"

7 commenti:

Planeta ha detto...

sei tornato?

allora
BENTORNATO :-))

particelladisodio ha detto...

Ciao Master,
in questo post si legge tutto il tuo animo poetico.
Non vai al mare? Solo montagna?
Ciao ciao

raffaebasta ha detto...

caspita!mi sembrava, leggendo, di essere stata anch'io lì con te!avvincente come un romanzo di avventura! a presto

mushin ha detto...

:-))
bentornato
a presto
:O) mu

mary ha detto...

Una mia amica mi ha mandato questa cosa, mi aiuteresti? E' tutto scritto nel mio blog!
Grazie e buona giornata!!
Baciuz

Planeta ha detto...

fai con comodo..

:-)

Ran ha detto...

Grande Master...magnifica la descrizione, sembrava d'essere lì con voi. Un bacione. Ran