Video in Evidenza

IN PRIMO PIANO: Gli ultimi post

Pollino - Monte Alpi Via del Corvo" vedi

Sirino - Timpa Scazzariddo Via Beatrice" vedi

Pollino - Dolcedorme Canale Nord Est" vedi

Pollino - Via dei Lupi accesso alto" vedi



CONTATTO dgiusep@tiscali.it
Attenzione: per alcune escursioni è possibile scaricare le tracce GPX in basso dopo il testo!!

martedì 8 agosto 2006

SUL GRAN PARADISO


SUL GRAN PARADISO Prologo E’ stata una bella trasferta, intensa ed appagante, vissuta ogni istante.Come accennavo nel post del 2 luglio il programma prevedeva tre uscite,l’ascensione alla vetta del Gran Paradiso in due fasi;Chamonix e Montenvers per ammirare da vicino la “Mer de Glace”con la galleria di ghiaccio e l’escursione al rifugio Deffeyes ai bordi del ghiacciaio del Ruitor.Quest’ultima boicottata da me e da altri del gruppo per l’attraversata dei ghiacciai del Monte Bianco da Courmayer all’Auguille du Midi. Cenni storici Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è nato nel 1922 e la sua storia è legata a quello dello stambecco.Sull’orlo dell’estinzione l’ispettore forestale Joseph Zumstain(una vetta del gruppo del M.Rosa è stata intitolata a lui) ne ottenne dal Regno del Piemonte il divieto di caccia.In realtà la legge sanciva l’esclusivo diritto di caccia del Re d’Italia,Vittorio Emanuele II.Gli stambecchi aumentarono da 300 a 2000 capi e nel 1922,con la donazione della riserva reale allo Stato,fu istituito il Parco Nazionale.Attualmente vivono 6000 capi circa. Il territorio si sviluppa dagli 800 m fino ai 4061 del Gran Paradiso,l’unico quattromila interamente italiano.Gli fanno da corona numerose altre splendide vette,come la Grivola(3969 m), il Piccolo Paradiso(3921m),la Tresenta(3609 m)e l’Herbetet(3778).Ben 55 sono i ghiacciai che hanno modellato il paesaggio e numerosissimi i laghi d’alta quota.Intorno ai 2000-2300 m il paesaggio è segnato da vaste distese di mirtillo nero,ginepro comune e rododendro e foreste di conifere.Nelle zone più elevate la specie dominante è il larice,specie pioniera capace di consolidare il terreno,a cui in alcune zone si associano il pino silvestre e il pino cembro. E nella stagione estiva le praterie riecheggiano degli acuti fischi di allarme delle marmotte,di vedetta su grossi massi .

L'ascensione
Il mio obiettivo personale che mi procurava un po dansia era quello di non ripetere gli errori dellascensione al M.Rosa di due anni fa:mancanza di preparazione fisico-atletica,lutilizzo della funivia fino ai 2900 m del passo dei Salati con il conseguente inadeguato acclimatamento e un'ascensione finale alla vetta eccessivamente veloce e con una sola sosta al colle del Lys a 4248 m.
Questa è stata un'altra storia.
Mercoledì 19 luglio.
Il sentiero partiva dalla località Pravieux (1871 m.), in alta Valsavarenche; Nel frattempo il tragitto in autobus ci ha offerto scorci molto belli lungo la valle, che all'inizio è stretta e incassata e si allarga solo alla fine. Fra stretti tornanti abbiamo superato lo spettacolare ponte sul torrente Savara (nei pressi del paese di Introd), detto anche 'il ponte dei suicidi': il vertiginoso salto nel vuoto pare abbia attratto più di un individuo con la tentazione di metter fine ai suoi giorni. Arrivati ,un grosso cartello indicante 'rifugio Chabod' ci ha segnalato l'inizio del percorso .Subito ci è saltata allocchio la perfetta costruzione del sentiero, originariamente itinerario di caccia per i signori di casa Savoia: ogni pietra collocata al posto giusto per dare l'inclinazione più agevole e non affaticare il passo. In sedici abbiamo iniziato a salire gradatamente lungo ampi sinuosi tornanti, addentrandoci nel suggestivo bosco di larici che si estende sino oltre la notevole quota di 2300 m.

Dopo circa 1 ora di cammino i casolari di Lavassey (2190 m.) ci hanno fornito la scusa per fare una prima sosta e ammirare la bella vista sulla valle. La salita è proseguita poi per circa 2 ore, accompagnata dai progressivi cambiamenti del paesaggio. Qualche altra sosta di fronte a poderose cascate di acqua di fusione provenienti dai sovrastanti ghiacciai e subito dopo il raggiungimento della nostra prima meta, rifugio Chabot a 2750 m. La sua posizione è decisamente privilegiata, al cospetto dello straordinario palcoscenico dei massicci del Gran Paradiso. Spettacolare colpo docchio delle vette del Gran Paradiso,Piccolo Paradiso,lHerbetet e i ghiacciai che digradano dalle loro cime scoscese e frastagliate.Con lo sguardo abbiamo cosi iniziato a tracciare la via di salita del giorno seguente per la vetta più eccelsa del Parco.Assistiti dalle tre guide alpine esperte e preparate abbiamo estratto dagli zaini e testata la nostra attrezzatura:ramponi in primis,imbraghi,piccozze ecc.
I primi 1000 m. di dislivello sono stati così colmati.L
ndomani ci avrebbero atteso i ben più impegnativi 1300 m. lungo la via dei ghiacciai.Non ci è rimasto che ristorarci con una buona cena in rifugio e andare a riposare nelle accoglienti camerate.

 

Giovedì 20 luglio
Dopo una movimentata notte in dormiveglia,alle 4 la sveglia ci indica che è ora di muoverci.Il giorno tanto atteso da mesi è finalmente giunto.Fuori,è ancora buio.Abbiamo un
ora circa per prepararci e fare una ricca colazione.Particolare da non sottovalutare per avere il giusto apporto calorico visto lo sforzo e la quota da affrontare.Col buio e le lampade frontali iniziamo la nostra marcia nel vallone morenico del ghiacciaio di Montandaynè.Infine saranno ben tre i ghiacciai da attraversare prima di raggiungere la vetta:il Montandaynè appunto,il ghiacciaio di Laveciau,risalendo in lungo la cresta morenica che separa i due ghiacciai ed infine il ghiacciaio del Gran Paradiso.Una splendida luna che fa da capolino alle creste tormentate accompagna i nostri passi che procedono sicuri tra le rocce.
Mentre inizia ad albeggiare raggiungiamo finalmente la morena terminale del ghiacciaio.A questo punto bisognerà montare i ramponi e legarsi in cordata,operazioni queste obbligatorie per chi voglia risalire un ghiacciaio in sicurezza.Anche se tecnicamente la risalita di un ghiacciaio alpino non oppone difficoltà notevoli,la presenza di vaste zone crepacciate e la marcia su ghiaccio vivo impongono al gruppo estrema concentrazione e progressione in tutta sicurezza.

Saranno tanti i crepacci da aggirare e scavalcare infatti,alcuni dei quali molto profondi e insidiosi,davvero paurosi ;a volte bisognerà procedere su una labile crestina ghiacciata fra due crepacci.Piede fermo e senso dellequilibrio i nostri migliori alleati. Alla nostra sinistra intanto, limpervia parete ovest del Gran Paradiso ci lascia azzardare qualche paragone con le nord invernali del nostro Dolcedorme e Pollino.

Dopo qualche ora di marcia su ghiacciaio compare il primo raggio di sole che investe in pieno la Schiena dAsino,posta alla sella prima dellassalto finale alla vetta,aprendo tuttintorno panorami di superba bellezza.

Alle nostre spalle,allorizzonte troneggia sua Maestà il Monte Bianco e la marcia trionfale delle cime del gruppo che sfilano in corteo .
Giunti sulla sella a 3873 m la fatica fin qui accumulata pare svanire alla vista della madonnina sulla vetta e di molti altri impavidi che come noi quel giorno hanno voluto raggiungere il cielo.Nota curiosa,il gran caldo, sicuramente anomalo , mi costringerà a mettermi a maniche corte a 4000 m.

Dopo qualche tornante sulla traccia ghiacciata raggiungiamo le rocce della cresta terminale.
E
' quasi fatta.Le guide ci autorizzano a procedere senza smontare i ramponi su sfasciumi di rocce disposte a lastroni ben squadrati che emergono dal ghiaccio.E' questa la roccia tipicamente metamorfica dall'odore intenso che costituisce lossatura del massiccio. Infine,dopo qualche macchinosa manovra fra le rocce,ci troviamo,tutta la cordata su di un labile terrazzino di qualche metro quadro a strapiombo sul Ghiacciaio della Tribolazione .

Basterà ora attraversare con un pizzico d'adrenalina il piccolo traverso con 600 m di vuoto alle spalle (comunque assicurati alla parete per mezzo di piastrine e moschettoni).La statuetta è al nostro fianco.Alle ore 12.00 di giovedì 20 luglio conquistiamo finalmente i 4061 m.del Gran Paradiso.

Ma le emozioni non si esauriscono qui.Nella via del ritorno,alla Schiena dAsino,una maestosa creatura compare dimprovviso allorizzonte:il gigantesco gipeto delle Alpi.Con unapertura alare compresa tra 265 e 285 cm, è attualmente il più grande fra i rapaci presenti in Italia. È un avvoltoio dalle forme agili e slanciate Il nome latino del genere, Gypaetus, che deriva dal greco gyps (avvoltoio) e da aetos (aquila) ,sta ad indicare la particolarità della specie. La sua stessa morfologia gli permette di sfruttare perfettamente le brezze, anche minime, che risalgono i versanti e percorrono le valli montane. Nessun altro rapace, nemmeno lAquila reale, riesce a manovrare tra le montagne con la leggerezza del Gipeto, un impressionante aliante naturale dotato di sorprendente agilità.
Il ritorno del Gipeto sui massicci montuosi delle Alpi, rappresenta un evento naturalistico di eccezionale importanza che sta fortemente interessando anche alcune aree protette del nostro Paese, principalmente Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Naturale delle Alpi Marittime, Parco Nazionale del Gran Paradiso e, nei primi anni
90, Parco Naturale Adamello-Brenta. Specie storicamente presente sullintero arco alpino, a circa un secolo dallestinzione dai Paesi della cerchia alpina, il mitico avvoltoio delle montagne sta tornando progressivamente a popolare lantico areale, grazie ad un grande progetto di reintroduzione internazionale.E questo esemplare ci ha voluto onorare della la sua presenza volteggiando sopra di noi e disegnando traiettorie concentriche per un buon quarto dora.
La nostra marcia è infine proseguita non più per il rifugio Chabot,ma per il più noto e frequentato Vittorio Emanuele.Pochi minuti per riposarci e poi via per il sentiero che ci condurrà a Point dove il resto del gruppo attenderà un manipolo d
eroi che quel giorno hanno voluto onorare la Calabria su una delle vette più eccelse dEuropa.



foto

 




22 commenti:

edvaristan ha detto...

ciao Master bentornatooooo!
devo dire che hai vissuto appieno quest'avventura in ogni suo particolare!
meta raggiunta ehh?
finalmente le foto!
ne hai postato molte,tutte stupende!
con questo caldo, vedere tutto questo ghiaccio porta un pò di freschezza!
notte ...edva...**

mary ha detto...

Bello il post.....non vedo l'ora di leggere il resto!
Domani mattina parto..non ne vedo l'ora!
Vieni a trovarmi? Dai! La Puglia non è così lontana!
un bacione!!!

P.s. Graxie per le preziosissime info...per il blog...chi se ne frega....non sono legata alle immagini standard, sarebbe diverso il tutto se solo capissi un poì' di più di computer!
un bacione e a presto, chissà che non riesca a scrivere qualcosa anche in ferie!

angela ha detto...

...Bentornato!!!Una vacanza speciale la tua,non c'è che dire!Io da quelle parti ci sono stata 15 anni fa in vacanza...e ho le diapositive dello stupendo paesaggio...mi piacerebbe tanto tornarci a fare un giro ,ma qua ogni anno che passa aumenta la crisi economica! E per fortuna quest'estate mi ha invitata la mia amica Anna(dolcedel46.blog.tiscali.it) a ZONE,a 3 km dal lago d'Iseo e con lei abbiamo fatto escursioni alle piramidi di ZONE,di cui credo lei ti ha già parlato e un giro con il traghetto sul lago di GARDA,che mi è piaciuto molto!!!...grazie per le tue informazioni ...un abbraccio

tania.croce ha detto...

la scrittura un volo pindarico per innalzarsi e poi lassù per sognare di vivere o vivere sognando. Dev'essere bellissimo e comunicare questa emozione attraverso la parola, lo trovo fantastico. Grazie Angelo:)

Planeta ha detto...

Euro False...

ALLARME

Xavier ha detto...

Ciao "Master",
complimenti per il blog, davvero bello, beh io sono "di parte" in quanto "pollinese" o "pollinaro" (aahahah) poi il nome è bellissimo "POLLINOFANTASTICO"... è vero!! Il Pollino è fantastico.
Girando per il tuo blog ho notato molti collegamenti a links "miei", mi fa piacere. Continua così. Anche io ho aperto da poco un blog, si chiama semplicemente "pollino", dobbiamo fare molta pubblicità a questo posto FANTASTICO!
Ciao, venite a trovarci sul nostro blog!!!!!!

tata984 ha detto...

Ciao caro Master, bello risentirti...Immagino la tua vacanza al Gran paradiso,sarà stato stupendo...
baci, Claudia...

bera ha detto...

Ciao Master, passo per dirti che sono tornato e per lasciarti un carissimo saluto.
Passerò con calma a leggere i tuoi post delle bellissime vacanze montane.

Ciao.

berardo

Lupo solitario. ha detto...

Buon tutto a te, re dei luoghi del vento.

©Xavier ha detto...

Ciao Master,
grazie per avermi aggiunto nei link! Anche io ho messo il collegamento agli articoli del tuo mitico blog.
PS:ho anche aggiunto il tuo link alla voce "Parco Nazionale del Pollino" sull'enciclopedia libera WIKIPEDIA
http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_Nazionale_del_Pollino

A presto!

Planeta ha detto...

ciao carissimo,

è proprio la fretta che fa il loro gioco..
Se tu consegni una banconota da 50 ad una cassa....
la/il cassiera/e...
la controlla?

SI al 99% si.
e allora non si offenderanno loro se davanti e davanti noi ci si controllerà il loro resto...
che ovviamente mancherà senpre dei classici 1 o 2 centesimi, ma che a fine mese faranno surplus di cassa da cui il cassiere prende una percentuale.

comunque,
in genere chi puo spacciare è il piccolo rivenditore,...
occhio ai benzinai, specie se poco conosciuti.

un salutone.

il tempo che dice?
quà sembra novembre

Ran ha detto...

Bentornato Master...immagino sia stata una bella esperienza ed...unica, come accade ogni volta che si scopre la bellezza. Un abbraccio.

angela-kilili ha detto...

...bentornato caro!!!Ti aspetto nel mio blog...un abbraccio

Planeta ha detto...

..Sotto al ventilatore a soffitto, con tre velocità...
perche se si accende il condizionatore, significa che da quella stanza non si esce più!!

CALDOOOOOOOOOO

nei giorni scorsi, si stava bene fuori e accaldati dentro casa...
adesso è al contrario...
:-)) è la legge dell'alternanza..

oramai le stagioni sono come il lavoro: incerte!

prendi piu fresco che puoi anche per me....
chissà che inverno sarà?!?!

cia carissimo

bera ha detto...

Ciao Master, mi sono letti tutti i post nei quali descrivi la vostra bellissima avventura!!
Complimenti! Deve essere stato meraviglioso da lassù così in alto.

Un carissimo saluto.


berardo

edvaristan ha detto...

Ciao Master...
hai detto bene, amante del mare!
e indovina dove sono stata oggi?
al mareeeeeeeeeeeeeeeee!
la giornata era iniziata ventosa ,ma poi tutto si è acquietato!
vorrei che l'estate non finisse mai!
ciao a presto...edva...**

Planeta ha detto...

sicuramente starai gia dormendo....
comunque buonanotte lo stesso..

io sto passando il tempo a reistallare programmi ad un pc ricoverato :-))

matrixwoman ha detto...

Il GranParadiso, dici bene, c'è un Grande Paradiso per l'Amore!

Luna ha detto...

Non mi stancherò mai nemmeno io...ne ho pieni gli occhi e il cuore...

grazie del passaggio, fantastico il tuo blog...ora gli occhi si chiudono ma al mio ritorno, tra qualche giorno, passerò a leggerti...
E' stato un piacere...

Luna

edvaristan ha detto...

ciao Master...
sai dei commenti che mi hai scritto ho gradito di più il primo!
dimmi sono dei versi di una canzone o di una poesia?
davvero belli ,grazie!

PS:il mio primo anno di blog.
a presto...edva...**

angela ha detto...

PURTROPPO stamani la mia amica ANNA(dolcedel46.blog.tiscali.it)ci ha lasciati improvvisamente...sono smarrita e distrutta...lei mi mancherà molto...un abbraccio

particelladisodio ha detto...

Ciaooooo Master,
sai che io in montagna ho trovato un tempo da lupi????????
Però anche a me le marmotte hanno fischiato, erano fischi di ammirazione naturalmnete ;-)
Sai che da me per scialare si intende spendere soldi senza riguardo...
Comunque si ho scialato in tutti i sensi ed ora sarà meglio darsi da fare al lavoro perchè non sono tempi in cui ci si può permettere di gozzovigliare...
Un abbraccio a presto.