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lunedì 6 aprile 2009

Via Pietra Colonna al Dolcedorme

In questo momento di cordoglio voglio esprimere la piena solidarietà alle vittime del terremoto in Abruzzo.Vivendo in una zona ad alta densità sismica mi sento particolarmente coinvolto e partecipe. La mia speranza è che le vittime non aumentino ulteriormente e che tutti possano operare attivamente per il bene della popolazione colpita da questa immane tragedia.

“Il Dolcedorme comanda a Sud.”Queste le parole del mio amico Mimmo dopo essere scesi dal versante Sud della Grande Montagna calabrese.Rispetto a quello opposto,più“morbido”e accessibile;a sud il Dolcedorme è una bastionata rocciosa,aderta,imponente,strapiombante,sicuramente non da tutti,un vero dedalo di canali,creste e pareti rocciose in ogni dove. La via che abbiamo realizzato è un’alpinistica d’eccellenza in tutto il Parco del Pollino:la risalita del canalone che porta direttamente alla vetta di Serra Dolcedorme,chiamata “Pietra Colonna”perché al culmine d’esso sorge un curioso monolito piatto e sottile che visto di taglio appare di forma colonnare.






Questo percorso lo avevamo già affrontato altre volte ma,a causa di passaggi insuperabili che incontravamo lungo la via eravamo costretti sempre ad effettuare una deviazione sulla sinistra nel bosco ripido di pini loricati,chiamata “Bretella”che reinnestava proprio a ridosso del monolito Pietra Colonna.Questa era la via classica,quella aperta da me e l'amico Massimo.Stavolta più agguerriti che mai e con attrezzatura alpinistica ci siamo promessi di risalire il canale seguendo il tracciato integralmente,cioè senza abbandonarlo mai o aggirarne gli ostacoli.Partenza da Valle Piana (m.900) alle 6.15.La giornata non è solare ma ideale vista l’esposizione a sud. Dopo aver valicato il Passo di Valle Cupa a 1317 m. ci dirigiamo verso l’attacco del canale che inizialmente risulta sgombero di neve.Per evitare la marcia sulla pietraia proseguiamo lungo il sentiero salendo di quota in modo da “prenderlo”con la neve. Giunti all’attacco tastiamo il terreno per verificare la compattezza dello strato nevoso che risulta perfetto,tanto che si potrebbero già calzare i ramponi. Davanti a noi l’effetto di una slavina staccatasi una ventina di giorni addietro a causa del cospicuo innevamento dell’inverno. Pare di trovarci davanti alle morene dell’Aconcagua. Ramponi ai piedi si procede legati in cordata perché la pendenza via via va ad aumentare: inizialmente con 35° fino a toccare punte di 65,70° in alto.
















Superiamo agevolmente il “Crepaccio”,un masso enorme che con la neve a ridosso forma ai suoi bordi un pericoloso buco.L’ultima volta ci aveva costretto ad aggirarlo a sinistra.Lo strato ghiacciato che lo ricopriva non ci dava nessuna possibilità di arrampicare.Più su incontriamo il primo vero ostacolo,un masso levigato che ci sbarra la strada (il “Liscione”).Unico modo per superarlo è quello di sfruttare una fessura a sinistra,bagnata e invasa in parte da una brutta neve.I ramponi raschiano la roccia ma continuano inesorabilmente a scivolare.Al primo tentativo,Mimmo rischia anche di cadere e non vi è possibilità di fare sicura.Provo io al centro del roccione ma non ci sono appigli,e le punte dei ramponi non trovano appoggi.Dopo un faticosissimo tentativo lungo la fessura che costringono Mimmo a movimenti contorti e difficoltosi si riesce a vincere l’ostacolo.La seconda difficoltà è in agguato poco più in alto,una parete di una quindicina di metri che all’apparenza sembra più abbordabile (“La radice magica”).Questa volta facciamo sicura sfruttando un tronco di un piccolo albero qualche metro in alto sulla destra,in una posizione scomoda per evitare di trovarsi sulla traiettoria di eventuali cadute di pietre. Mimmo,da primo attrezza una protezione(cordino attorno una grossa radice) e una secondo(chiodo) poco più su.Infine la sosta e salgo io. Senza smontare la sosta vado io da primo e supero non senza difficoltà un pericoloso pendio invaso da erba e pietrisco fino a raggiungere un loricato in modo tale da attrezzare la sosta e assicurare Mimmo che sale subito dopo.



I tempi morti di questi tre tiri di corda (due di 20 m. e uno di 15) ci fanno perdere circa un’ora rispetto alla tabella di marcia ma va bene così.In queste situazioni ciò che proprio bisogna evitare è di avere fretta. Da lì in avanti si prosegue in conserva.Raggiungiamo Pietra Colonna,nome dato al monolito da Eugenio Iannelli e Salvatore Sisca(Cai Castrovillari) che per primi lo scoprirono venendo però dall’alto.Il paesaggio è irreale. I “Denti” e la “Bocca” del Dolcedorme troneggiano alla nostra sinistra con i vari canali che qui confluiscono invasi da maestosi pini loricati.Il pendio sempre ripidissimo punta dritto verso la cresta.Alla nostra sinistra una interessante variante per raggiungere la cima:una spettacolare lingua di neve che sale sulla Bocca del Dolcedorme.La tentazione è forte ma la stanchezza ci fa desistere,preferiamo continuare su terreni a noi già noti. Magari esploreremo il canale venendo da sopra un’altra volta.Ormai è fatta,dopo un ultimo intenso sforzo siamo in cresta a pochi metri dalla vetta alle 12 in punto.Folate di nebbia giungono da S-E e rendono il paesaggio innevato attorno a noi ancora più surreale,magico.Tutta la fatica dei 1367 m.di dislivello su un percorso di misto estremamente accidentato e dalle forti pendenze è ripagato da sublimi visioni .Oggi su questa splendida montagna non c’è nessuno e regna un silenzio assoluto,quasi musicale.Crediamo che Sua Maestà il Dolcedorme abbia voluto premiare l’audacia di due temerari che lo hanno scalato certamente per la via più difficile.

9 commenti:

Roberto Angelo Motta ha detto...

Caro Giuseppe
mi unisco anch'io al tuo pensiero
per i nostri fratelli abruzzesi.
Possa la fede, la speranza e l'amore far si che il dolore non scavi dentro di loro nuove crepe.
Per quanto a te ed a Domenico bravi, bravi, bravi.
Nuwanda

Edva ha detto...

Caro Master...
vedere la sofferenza degli altri ci lascia smarriti e vuoti...
il nostro cuore è toccato nei sentimenti più profondi...
ed esprimiamo profonda solidarietà.

Te mai un percorso facile eh?!?
Sempre quello più difficile...
d'altronde è come la vita,si ha più soddisfazione quando si raggiunge una meta con sacrifici e difficoltà.
Bravi!!! :)

Le tue parole da me mi emozionano sempre,grazie!

Un bacio

...Edva...**

Giovanni Vancieri ha detto...

Ciao Master, è da un pò che non ci vediamo e, di conseguenza, non andiamo insieme in montagna.
Abbiamo fatto qualche uscita con Franco e Massimo e ci siamo divertiti.
I tuoi racconti e le tue immagini sono sempre spettacolari...Continua così!
Mi unisco anch'io a tutti coloro che in questi giorni stanno provando enorme dolore e dispiacere per la tragedia in Abruzzo....A presto!

***IL FALCO*** ha detto...

Con il pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita in questo tragico evento, ed a quelle rimaste ferite e senza casa, voglio fare i miei complimenti a te ed il tuo amico per l'impresa fatta su pietracolonna.
Grande Giuseppe, speriamo di ritrovarci presto e fare di nuovo qualcosa insieme.
Ciao Franky

Indio ha detto...

Be' a quanto pare il Dolcedorme non finisce mai di stupire... Complimenti per la bella e difficile ascesa alpinistica nei selvaggi anfratti del Dolcedorme. Ammiro molto la creatività che metti nell'ideazione dei tuoi itinerari.
Un saluto dall'Indio

dolcedorme ha detto...

Questo è vero alpinismo...complimenti, siete stati grandi!!!

Turi ha detto...

Allora l'avete fatta alla fine!!!
Complimentissimi a tutti e due.
E' bello sapere di riuscire a fare qualcosa di straordinario....la vita spesso se ne và e non ce ne rendiamo conto. La vita cambia d'un tratto e allora godiamocela almeno scalando!!!

Unknown ha detto...

Ciao Master, con te e tuti quelli che con noi soffrono e sperano in un futuro migliore mi unisco in un caloroso abbraccio ai nostri fratelli abruzzesi. Rigiuardo alla tua ascensione non c'è che dirti e dirvi complimenti per la vostra temerarietà.
A presto domenico

Giovanni Vancieri ha detto...

volevo informarti che la via di Timpone del Corvo che abbiamo fatto insieme è stata inserita nelle brochures della manifestazione del 24,25,26 aprile Calabria Rock di Frascineto.