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giovedì 16 settembre 2010

Gole di Barile ( Raganello )

Ad accompagnarmi,Angelo alla sua prima uscita torrentistica in assoluto .Fra una decina di giorni si sarebbe sposato per cui riconosco di aver provato un pizzico d’ansia nell’accompagnarlo senza però fargli rischiare nulla. Siamo nelle gole “alte”del Raganello chiamate anche “Gole di Barile”.Il toponimo deriva dal fatto che la corrente durante le piene trascinando i massi produce un suono simile a barili che rotolano.La giornata è ideale. Piacevolissimo in piena estate stare sempre a contatto con l’acqua del torrente a tratti nuotando nelle pozze,risalendo piccole cascate e scivoli e saltellando tra i massi levigati dall’acqua. L’ambiente circostante è fiabesco. Circondati da altissime e impressionanti pareti che in un punto si innalzano per 500 m al di sotto delle Timpe di S.Lorenzo e Cassano ci divertiamo a superare i piccoli ostacoli che questa gola oppone:l’ingresso ai "Guardiani"in cui è necessario calarsi con l’ausilio della corda;il “Cucchiaio”,un piccolo salto di alcuni metri dove è necessario aiutare prima uno dei componenti del gruppo a salire, il quale fisserà una corda ad una piastrina e a sua volta isserà gli altri a forza di braccia. Poi un passaggio insidioso,fra rocce molto scivolose,rese tali dai continui passaggi dei torrentisti che la impregnano di fango;il “Buco”,in cui bisogna infilarsi uno per volta e poi far passare gli zaini ed infine il “Gomito”,una piccola cascata la cui pressione dell’acqua impedisce di tirarti su,per giungere fino al “Masso incastrato” dove è di rito farsi fotografare al di sotto di esso fingendo di sollevarlo. Più su ,dopo aver superato una non facile cascata con masso verticale a forza di braccia si possono ammirare bellissime concrezioni nella roccia simili a “Canne d’organo”. Per il gradito ospite è stata una bella esperienza e,nonostante qualche titubanza nei passaggi chiave è riuscito a completare il percorso in andata e ritorno. L’ambiente è grandioso ma allo stesso tempo pericoloso:bisogna munirsi di casco,di uno spezzone di corda di una quindicina di metri, ed è necessario sapersi destreggiare fra le pietre nell’acqua.Una distorsione,una caduta ecc. può rendere i soccorsi alquanto difficoltosi soprattutto se non si conoscono bene le poche vie d’uscita presenti lungo le gole. Più corto (ca. la metà rispetto alle gole basse),la risalita delle gole di Barile sono molto divertenti,alla portata di tutti e permettono di tornare indietro in qualsiasi momento….Dimenticavo,sulla via del ritorno un piacevolissimo incontro con Giovanni,alias “Ragno del Pollino” mentre accompagnava un gruppo. Ci saremmo ritrovati in paese al ristorante per scambiare quattro chiacchiere.Nota positiva:ho notato come ad Angelo quasi gli brillavano gli occhi di entusiasmo misto a commozione davanti agli scenari immensi che si presentavano nella vallata verso la Timpa di S.Lorenzo e di Cassano da S.Lorenzo Bellizzi.Per lui una vera scoperta,per me la conferma di come seppur abbia calcato queste terre molte volte non mi stanchi mai di ritornarvi e di subire ogni anno in estate il loro richiamo.





1 commento:

Edva ha detto...

Ciao Master...
ecco anche qui si parla di acqua...
che scorre in un ambiente come dici te,fiabesco!
Trovo bellissima la foto col masso di roccia,complimenti!
E auguri per il tuo amico :)

Una dolce notte a te...

...Edva...**