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lunedì 9 maggio 2011

Gianni e il suo Pollino








 
















Una bella escursione su Monte Pollino,non per cercare grandi avventure,tecnicismi o acrobazie alpinistiche,ma semplicemente per il puro gusto di accompagnare un amico castrovillarese che all’età di 62 anni finalmente ha realizzare il suo sogno personale di scalare la montagna del suo paese,ad un “tiro di schioppo”da casa sua.


Negli occhi di Gianni ho visto l’emozione di un bimbo quando gli regalano un giocattolo nuovo e,lassù al pilastrino dell’IGM che segna i 2248 m.di quota ha tirato fuori la patente mostrandomi la sua data di nascita, ricordandomi la sua età e memorizzando la data di questa sua piccola/grande impresa,24 Aprile 2011. Un’attesa lunga,per lui perché ho preferito aspettare la primavera inoltrata e non avere problemi legati all’innevamento. Ma anche in questo il “suo” Pollino ha voluto premiarlo perché inaspettatamente la neve c’era .


























Un manto piuttosto consistente di neve indurita a partire dai Piani superiori di Vaquarro e lungo il sentiero della via normale che taglia in diagonale il fianco N-O della montagna. Non avendo ramponi e piccozze con noi abbiamo dovuto prestare non poca  attenzione proprio nel traverso finale leggermente esposto fino al “pino ritorto” dove bisogna invertire direzione e rimontare la Cresta ovest fino in vetta dove ci ha accolti la splendida conca carsica colma di neve.Ancor prima a Gaudolino la tenera scena di una cavalla intenta ad allattare il suo puledrino nato probabilmente solo qualche giorno prima ha creato non poco meraviglia  al mio amico che si chiedeva a chi appartenessero i cavalli che pascolavano placidamente sul solatio pianoro.






Ma ad emozione si è aggiunta emozione allorchè nella via del ritorno abbiamo operato una digressione per una visita d’obbligo agli spettacolari esemplari di Pino Loricato della Serra del Pollinello quali il “Candelabro”,il “Pino Coccodrillo”,un curioso fossile di pino secco che ricorda nella parte superiore le mascelle di un coccodrillo,e spettacolo nello spettacolo il colossale “Patriarca del Pollino”,il “Grande Vecchio”,colui che con la sua veneranda età di 942 anni ,svetta tra i faggi del Pollinello. Impressionante vederlo da vicino. Se potesse raccontare,quante cose potrebbe narrarci.


























E il buon Gianni tutto ciò lo ha assimilato e metabolizzato in positivo. Gli è bastata questa visita ai loricati e al Pollino per sentirsi in paradiso e non voler più scendere da li,come trovarsi in una sorta di fiaba rapito da chissà quale  incantesimo. Mi si riempie il cuore e l’anima di gioia sapendo di aver contribuito in maniera forse insperata a generare in lui emozioni così forti,vive e genuine.E’ chiaro che non finisce qui. L’appuntamento è rinnovato per conquistare insieme il “Tetto del Parco” la prossima volta,”Sua Maestà” Serra Dolcedorme, ma per ora lasciamolo sognare…










































1 commento:

Roberto Angelo Motta ha detto...

Bella "passeggiata" Giusè, la montagna ha un nuovo amico. A presto...
Nuwanda