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lunedì 21 agosto 2017

Coppola di Paola Timponi Viggianello e Capanna




Percorrendo in auto la statale Ruggio Visitone direzione Pollino dal versante calabro si raggiunge il Colle del Dragone(1606 m).Da questo punto e in particolare dallo spiazzo per l'osservazione dei pini loricati del Timpone Viggianello e' possibile salire in giornata su tre vette vicine  cosiddette "minori".Minori forse dal punto di vista dell'accessibilità ma non per la loro quota che e' pur sempre rispettabile.Coppola di Paola misura 1919 m.,Timpone Viggianello 1779 m.e il Timpone della Capanna 1823 m.



Sono tre gioielli del Parco del Pollino facilmente raggiungibili dalle caratteristiche e dai panorami cangianti e spettacolari.La mia idea originaria era quella di concatenarle prestando particolare attenzione alla rocciosa e impegnativa cresta ovest del Timpone Viggianello,mai fatta prima,e probabilmente con difficoltà alpinistiche.



L'unica volta sul Viggianello risale ad un paio di inverni fa quando improvvisai una solitaria con picche e ramponi in uno dei suoi canali parzialmente innevato.Mi metto d'accordo con Pasquale il quale però tutta la notte   e' impegnato a tenere a bada un incendio che minaccia casa sua.Per fortuna tutto finisce bene,ma si è trattato di uno dei numerosi incendi che in questa torrida estate ci hanno devastato.




































E non parlo delle temperature elevate che insieme ai venti infuocati alimentati dall'anticiclone africano hanno creato quel connubio perfetto e le condizioni ideali per scatenare le fantasie criminali dei soliti piromani idioti.Così anche questa volta mi muovo in solitaria.



Giungo in loco prestissimo per tamponare almeno nelle  prime ore di marcia il caldo anomalo dirigendomi verso la Coppola di Paola e risalire la sua cresta sud.Lascio l'auto al piazzale e scendo per qualche centinaia di metri lungo la strada asfaltata per intercettarne l'attacco. La maggior parte del crinale e' imboscato tranne la parte centrale che sbuca in una radura e  la pettata finale che si affronta superando un piccolo risalto e poi tutto per roccette.



Anche se e' primo mattino si sente notevolmente la differenza tra quando sei all'ombra dei faggi e quando  allo scoperto.Raggiungo così la prima cima da dove si apre un panorama superbo prevalentemente sulla piana di Campotenese e sul Monte Caramolo.Si scende successivamente in una piccola conca carsica per guadagnare la vera cima dalla quale apriti cielo il panorama non ha eguali.E' un trecentosessanta gradi sulla Valle del Mercure,le cime lontane dell'Orsomarso settentrionale,del Cilento,del Sirino,Monte Alpi,Raparo e Alto Jonio.



Per la sua posizione centrale e privilegiata la Coppola di Paola è una delle vette del Pollino più panoramiche,e a mio avviso si presta molto ad osservare in particolare il tramonto.Si svelano da qui' anche alcune porzioni della sudovest del Pollino difficilmente osservabili da altri luoghi.Ora per la discesa mi dirigo verso nord est rispetto al percorso di andata  fuoriuscendo nei pressi dell'auto ,punto di partenza per la seconda meta,il Timpone Viggianello.



Si inoltra all'interno della fitta faggeta una traccia di sentiero che fiancheggia il versante nord.La tralascio per costeggiare la base delle rocce in un percorso un po' disagevole fino a che non esco allo scoperto al vertice della cresta ovest.Da questo punto prolungando l'aggiramento delle rocce si potrebbe impegnare il facile costone erboso tenendosi lontano dai dirupi ma rinunciando in tal modo agli stupendi affacci sulle pareti dove allignano spettacolari esemplari di pini loricati.Per questo  seguo il filo di cresta con passi di arrampicata dal I al III- e insinuandomi tra le cenge,I terrazzini e i canalini della parete nord.




































Gli affacci sul pianoro di Campotenese e sulla Valle del Coscile invece confermano la presenza di incendi in atto nelle vicinanze di Morano Calabro,tanto per cambiare.Di fronte a me invece irrompe la boscosissima Coppola di Paola conquistata qualche ora prima.L'arrampicata risulta snella e piacevole senza particolari problemi di esposizione tranne quando affaccio dalle labili cenge, da terrazzini vertiginosi e quando risalgo tratti di canali ghiaiosi.Massima attenzione in questi frangenti e piede fermo.


Mentre il caldo continua ad aumentare diventando opprimente raggiungo i 1779 m. della cima dove e' posto un telaio metallico arrugginito e piegato con il triangolo altimetrico dell'igm.Anche da qui il panorama e' mozzafiato guardando sulla lunga dorsale che parte dal Timpone Capanna,prosegue verso Serra del Prete e poi la catena del Pollino,Dolcedorme e monti Manfriana.Di fronte sorge appunto il Timpone Capanna,l'ultima cima in programma che bisognerà risalire seguendo l'impegnativo crinale Ovest.

































Prima però scendo lungo il comodo sentiero della facile via normale del Timpone Viggianello guadagnando i Pianicelli di Ruggio.Ne approfitto per fare rifornimento di integratori e frutta secca e mi prendo una pausa di riflessione se proseguire o rinunciare perché adesso il caldo non scherza e fin ora non e' stata una passeggiata.Penso dopotutto dissimulando un po'di ottimismo che mantenendomi all'ombra dei pini e con la provvidenziale brezza che soffia pur debolmente da sud dovrei portare a termine la piccola impresa di oggi.




































Attaco sotto gli occhi apatici di un paio di mucche che pascolano placidamente e mi avvio per la ripida cresta ovest che rispetto al versante nord ricoperto dai soliti faggi e' un groviglio di pini neri e qualche loricato.Cerco di stare in ombra perché  il caldo e' sempre più opprimente e mi accorgo a circa metà cresta durante la faticosa ascensione che sono a rischio colpo di calore. Mi devo fermare qualche minuto all'ombra dei pini dove soffia in po' di vento,levandomi la maglietta madida di sudore rinfrescandola al vento e tamponando la testa e il torace.Ottimo modo per abbassare quel poco che basta la temperatura del corpo.


































Altro rifornimento di integratori e si riparte per il rush finale prendendomi anche il tempo per fare qualche foto sul pianoro di Ruggio.Finalmente esco dal bosco per affrontare la crestina terminale quasi pianeggiante che porta ai 1823m. della piccola vetta.Troneggia davanti a me la mastodontica Serra del Prete che con i suoi 2181 m. e' la terza vetta del Pollino.Sono davvero allo stremo e anche se gli integratori hanno fatto il loro egregio lavoro ho bisogno di acqua,pura semplice e freschissima acqua.



Penso alla bella fontana ai piedi del Timpone Capanna sul piano sottostante ma per raggiungerla bisogna prima scendere al Belvedere di Malvento,stupenda balconata sulla Valle del Coscile e meta gettonata dei turisti.Poi bisogna percorrere a ritroso la sterrata che proviene da Piano Ruggio,attraversarlo quasi per intero sotto il sole cocente fino a che la mirabile visione della sorgente diventa realtà.Grande bevuta a più riprese quasi a prosciugarla,una mezza doccia e via a recuperare l'auto in mezzo ad un nuvolo di farfalle e purtroppo anche mosche.


Direi che e' proprio finita.Mi faccio un'altra bella rinfrescata,mi cambio per andare a consumare il mio pranzetto con  birrona incorporata presa al Regina Hotel di Campotenese nei pressi dello svincolo e a casa,anzi al lavoro.....Che vitaccia!!