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mercoledì 6 gennaio 2021

Sirino Highlander anello Cresta Imperatrice e Cresta Nord

 

Tra un lockdown e l’altro, finalmente riusciamo a mettere a segno la prima invernale della stagione. Siamo passati dalle condizioni quasi estive dell’ultima escursione del 31 ottobre a quelle prettamente invernali di oggi 19 dicembre. Per l’occasione decidiamo di recarci nel Massiccio del Sirino anche per venire incontro alle esigenze di coprifuoco dell’amico proveniente dalla Puglia. Per il Pollino infatti oltre agli avvicinamenti molto più lunghi sussistono sempre le solite e irrisolte problematiche di percorribilità delle strade che conducono alle località di partenza.






Siamo nel Parco nazionale Val d'Agri Lagonegrese di recente istituzione (2007), perfetto corridoio ambientale tra le due grandi riserve naturali del parco nazionale del Pollino e del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Massiccio del Sirino dall’aspetto imponente ma compatto, ne rappresenta l’estrema propaggine meridionale e comprende il Monte Papa 2005 m, la cima De Lorenzo 2004, la Timpa Scazzariddo 1930 m e il monte Sirino 1907 m.






L’apparente forma di montagna ampia e rotondeggiante in realtà cela la presenza di creste affilate che si innalzano maestose e aderte dalle sue pendici. E lungo le sue “spalle” inoltre sono state aperte vie alpinistiche invernali molto divertenti e interessanti che sfruttano canali, corridoi che si insinuano tra blocchi rocciosi e lunghe fessure. Il Sirino è anche sede di uno dei più importanti comprensori sciistici del centro sud. Insomma ce n’è per tutti i gusti e per ogni esigenza.





Ci si incontra all’uscita di Lauria Nord per proseguire verso la splendida località di partenza Lago Laudemio. Specchio d’acqua di chiara origine glaciale è senza dubbio una delle perle del Parco ed offre allo sguardo dei visitatori un invidiabile colpo d’occhio sulle quinte dei monti che lo circondano. La fitta faggeta attorno alle sue sponde che si riflette sulle sue acque ne valorizza ulteriormente la sua bellezza donando un’incantevole cartolina da ricordare.





A causa della strada ghiacciata siamo obbligati a parcheggiare alla rotonda posta al bivio che porta ai rifugi, ma il tragitto è breve e dopo qualche chilometro raggiungiamo le strutture del rifugio Italia e gli impianti di risalita. Prima di avviarci verso la nostra via scendiamo un attimo al lago completamente ghiacciato che oggi è una pista di pattinaggio a tutti gli effetti. La giornata è splendida ma sappiamo che più in là aumenterà la nuvolosità.





Com’era prevedibile la neve non è portante e di conseguenza decidiamo per una via sobria ma ugualmente divertente, ovvero salire sulla Spalla dell’Imperatrice lungo la via alpinistica Highlander, non molto lunga e di media difficoltà. Anche se non ci sono le condizioni per fare cose più complicate ne approfittiamo per testare i miei nuovi Friends e le mezze corde da 60 m nuove di zecca del compagno. In effetti durante la progressione mi vado a cercare apposta affioramenti di rocce per piazzare i Friends dei quali ne userò ben quattro su sei del kit. Procedendo in conserva assicurata guadagniamo infine la cresta superando con disinvoltura e a colpi di piccozza anche l'ultima inclinazione a 55° pieni.





Raggiunto il primo obiettivo lo sguardo si apre maestoso sul grandioso anfiteatro racchiuso tra le creste dell’imperatrice e la nord. Nel frattempo le nubi previste fanno la loro comparsa avanzando prevalentemente da ovest, sud ovest e a folate cominciano ad avvolgere le cime più alte. A questo punto si decide per l’anello delle creste risalendo prima la ripida Spalla dell’imperatrice guadagnando la Cima De Lorenzo e subito dopo, ad un tiro di schioppo il Monte Papa. Durante la salita un drone ci sorvola avvicinandosi curioso; subito dopo guadagna quota portandosi molto in alto. Ormai quella del drone è a pieno titolo l’ultima frontiera video fotografica di chi va in montagna e penso che a breve lo utilizzerò anch’io.





Le due cime gemelle distanti non più di cento metri l’una dall’altra ci regalano un paesaggio d’incanto a tutto tondo. Solo l’impianto della stazione meteo stride con l’ambiente circostante ma in ogni caso rende un servizio utilissimo in quanto vi è installata anche una webcam che punta direzione sud ovest verso la cima di monte Sirino. Siamo praticamente circondati da un mare di nubi che lascia emergere solo le cime più alte come quelle del Pollino all’orizzonte. I cinque superbi giganti dei 2000 metri appaiono distintamente come isole innevate in un mare bianco grigio ovattato creando un’atmosfera suggestiva e solenne.





Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con due giovani già in vetta ci avviamo a scendere verso la cresta nord che non avevo mai fatto. Il primo tratto è un po’delicato. Il compagno mi suggerisce di aggirare largamente da sinistra, io invece opto per una discesa in retromarcia faccia a monte. Così facciamo e in breve ci depositiamo su una selletta più tranquilla. Mentre la nebbia si impossessa della montagna proseguiamo verso il filo di cresta, a tratti davvero stretta ed affilata ma che non richiede di procedere legati. 





Scendendo ancora di quota ci ritroviamo quasi in condizioni di whiteout, ma il tutto è veramente suggestivo, con noi immersi completamente in atmosfere da pieno inverno. Davvero estetica e slanciata la cresta Nord e la prossima volta mi proporrò di farla in salita magari percorrendo l’anello di oggi in senso inverso. Il Sirino è sicuramente una di quelle montagne che mi affascinano di più e che riesce a trasmettermi sensazioni di libertà e di sconfinati spazi aperti come poche altre.





Scesi a valle circumnavighiamo di nuovo il lago e constatiamo che lo spessore del ghiaccio in superficie è di circa dieci centimetri. Rientriamo infine alla macchina più che soddisfatti per questa prima invernale che da ora in avanti possa essere di auspicio a tante altre che seguiranno, zone rosse permettendo.





Scarica la traccia GPX









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