Tra la
Calabria e la Basilicata il Grifone
vola e solca con imponenza i cieli sopra queste montagne. Grazie a specifici
studi di fattibilità, i grifoni sono stati rilasciati dopo un periodo di
acclimatazione col sostegno del Parco Nazionale del Pollino e di molti
bravissimi ricercatori. Oggi, i maestosi avvoltoi volano come alianti
accarezzati dal vento, spesso spariscono nelle nebbie d’alta quota, in posti
mozzafiato, dove l’uomo dovrebbe soltanto chinarsi al cospetto del Creato! - meteoweb.eu -
foto Pollinofantastico
Luogo di avvistamento,la
sommità della straordinaria Pietra del Demanio a Civita.Da tempo pensavo ad una
“direttissima” da Civita senza far uso di corde. La via logica e credo
unica,quella di sfruttare una cengia che si innalza in diagonale dalla base
della parete in prossimità della sorgente del “Fosso Casalicchio” che si
raggiunge intraprendendo l’antico sentiero che dal Ponte del Diavolo porta alla
Madonna delle Armi sotto il Monte Sellaro,chiamato anche “Via dei
Pellegrini”.Nella prima parte con Angelo e Giuseppe “attacchiamo” su facili
rocce raggiungendo la cengia percorrendola fino al suo termine oltre il quale è
impossibile proseguire. Paurose le visioni sugli strapiombi che precipitano sul
greto del Raganello.Durante la salita ritroviamo stupende grotte e cavità rosso
rame di origine carsica con bellissime concrezioni,stalattiti,curiose
stalagmiti e colonne.
A questo punto unica soluzione di salita quella di puntare un canale sulla destra affrontandolo nella parte meno difficile. Prima di avvicinarci alla parete attendiamo il passaggio di un branco di capre selvatiche che causano una preoccupante scarica di pietre. In questa zona sono un vero flagello perché in altre occasioni ho assistito a paurose scariche di pietre rotolate direttamente nel torrente, oltre ad avere altre segnalazioni del genere. In estate potrebbero costituire un grosso problema per i numerosissimi torrentisti che ignari del pericolo discendono le Gole. Purtroppo un ordinanza del comune di Civita vieta il torrentismo nel Raganello,per cui ognuno è direttamente responsabile di eventuali incidenti.
Torniamo all’escursione.
Passaggio chiave,15 metri (III +).I miei due compagni sono sprovvisti di
imbrago e così arrampico in libera facendo sosta sfruttando un bel tronco di
leccio. Mi levo l’imbrago,vi faccio un nodo ad 8 e lo lancio ai miei due
compagni che al volo imparano ad indossarla e al volo imparano ad arrampicare,
comunque confortati dalla consapevolezza di essere assicurati dall’alto. Ma per
chi lo fa per la prima volta non è facile.
Risaliamo per una esile
cengia aggirando lo spigolo della Timpa portandoci in vista Raganello.Inutile
dire che da qui lo spettacolo è impareggiabile,a strapiombo per 600 m. sul
profondo solco del canyon. Per raggiungere la vetta dobbiamo superare un’altra
piccola parete di 5,6 metri (IV-).Stessa tecnica adottata in precedenza con la
differenza di aver “annodato” i miei compagni in vita considerata la brevità
del salto roccioso. Pochi metri ancora e ci siamo. Conquistiamo infine gli 850
m. della Pietra del Demanio.Il paese di Civita è letteralmente ai nostri piedi
e da qui non è difficile immaginare perché il suo toponimo significhi “Nido
d’aquila”.
Per la discesa impegniamo la
facile cresta N-E che scende nuovamente verso il Fosso Casalicchio commettendo
però un piccolo errore dettato forse dalla necessità di abbreviare il percorso
evitando un lungo aggiramento prima di innestarci con il sentiero iniziale.
Raggiunta Masseria Vavolizza infatti ci spostiamo decisamente a destra
avanzando nell’intrico dei lecci fino ad affacciarci inevitabilmente su salti
rocciosi superabili solo “in doppia”.Ne occorrono alcune sfruttando piccoli
tronchi di leccio.Il giorno dopo,consultando una guida,apprendo che dalla
masseria pare ci fosse un sentiero segnato in rosso che si innesta al primo,che
purtroppo non abbiamo visto,ammesso ci fosse. In realtà molti sentieri che non
vengono praticati si chiudono a causa della folta vegetazione a macchia
mediterranea e la loro manutenzione è pressocchè inesistente. Facile infine
ritrovare il sentiero originale e riportarci in paese affrontando l’ultima
ripida salita che dal Ponte del Diavolo porta a Civita.
Considerazioni finali:
Una via davvero bella a
chiudere il 2011,che rifarei volentieri con la possibilità di creare un
concatenamento con il sentiero attrezzato “Via delle Capre” che raggiunge il
torrente verticale “Caccavo” in sinistra idrografica del Raganello.Come dicevo
inizialmente,l’emozione di osservare l’impressionante volteggiare di due grifoni con un andirivieni lungo la cresta e poi in volo planare sotto di
noi a dominare la valle e perlustrare la parete. Guardare la foto per rendersi conto
delle sue dimensioni in proporzione con la chioma degli alberi vicini. Si resta
ammaliati dalla loro bellezza,dall’eleganza del volo e dalla fierezza di questo
spettacolo che solo la natura incontaminata riesce ad offrirci.
5 commenti:
Davvero entusiasmante e adrenalinica questa salita li sui nidi delle aquile (anche se penso che quello in foto sia un grifone, almeno a giudicare dal collare)
Nuove tracce e rinnovati entusiasmi ... grande Giuseppe
a presto
P.
Anche per me si tratta chiaramente di grifone... Bell oanche il leccio secolare che si vede nella foto. Escursione stupenda, come tutte quelle che sa regalare l'area delle timpe e gole (basta avere l'approccio giusto ovviamente)...
Ciao e a presto
Indio
In effetti,si,anche se dalle ultime notizie i grifoni presenti nell'area del Raganello erano stati tutti uccisi dai bocconi avvelenati.Probabilmente sono stati reintrodotti.
Saluti.
Ma se una volta vengo dalle tue parti, mi porti a fare un'escursione con te?
Sono quasi tornata ad essere quella di una volta!!
Buon anno
Pralina
Grande Giuseppe, come sempre riesci a stupire con le tue imprese. Veramente bella questa anche per il luoghi e i panorami mozzafiato e paurosi che offre la timpa del demanio. Mi ha fatto piacere ritrovarci l'altro giorno nella splendida uscita sulla montea.
A presto e un abbraccio.
Falco
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