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venerdì 30 ottobre 2009

Dove osano le aquile.Montea attraversata W-E


Tutte le guide del Pollino sulla scalata alla Montea riportano quanto segue:”…da evitare accuratamente in caso di maltempo e soprattutto di nebbia per il pericolo,durante la discesa,di impegnare un costone sbagliato e ritrovarsi su rocce molto esposte,completamente fuori strada.”(Sui sentieri dell’Orsomarso–ed.Il Coscile di Francesco Bevilaqua).Ma per quattro intrepidi e affiatati compagni di cordata,la nebbia non fa altro che accrescere il fascino e il mistero di questa montagna incantata realizzando una bella avventura.Dunque,dove osano le aquile.Uno del gruppo, additando la nebbia che cominciava ad avvolgerci durante l’ascensione lungo il costane Ovest (vedi il post precedente) avrebbe detto:”A noi lupi del Pollino niente ci fa paura!”. -“Vuoi dire Aquile del Pollino.” ho ribattuto. -“I lupi camminano……le aquile volano!!”.






Siamo in quattro:io, Max, il “Falco”e Gigi che esordisce sulla Montea. Inizialmente un po’ preoccupato e disorientato per via della nebbia ma in mezzo a noi stava davvero in una gabbia di ferro.Il progetto era quello di fare una cosa grande:l’attraversata integrale della Montea da Ovest ad Est partendo dal Passo dello Scalone fino alla fontana di Cornìa in un percorso di cresta mozzafiato.Peccato che la nebbia ci abbia impedito ogni sublime visione. In compenso era come trovarsi fuori dal tempo e dallo spazio,rapiti in una dimensione irreale,in mezzo ai pini loricati,creature evanescenti di un mondo preistorico,mentre le rocce dalle forme bizzarre emergevano e scomparivano nel biancore intorno a noi. Che bello inoltre giocare con uno scoiattolo nero che si burlava di noi mentre saltellava fra i rami di un loricato.Quale contrasto uscire poi da quel paesaggio lunare dominato dalla nebbia discendendo l’ultimo costone e ritrovarsi proiettati in un altro mondo,una autentica esplosione di colori del bosco sottostante in una infinità di tonalità di verde,rosso fuoco,arancio,giallo;l’autunno in festa. Ed infine fotografando cespi di ciclamini e tronchi avvolti dal muschio, che meraviglia ritrovarsi davanti lo spettacolo del mare che,sfolgorante all’orizzonte appariva e scompariva incastonato in una cornice di monti e di scure nubi di un cielo cangiante.







Ben 9 ore è durata l’attraversata,ma la soddisfazione non ti fa sentire la stanchezza.Ci rinfranchiamo con una fumante cioccolata calda consumata al solito bar della piazzetta di S.Agata d’Esaro,quattro chiacchiere col gestore del bar che non tradisce di certo la sua soddisfazione nel vedere come la “sua” Montea ci piace davvero. La ripromessa infine,di fare un giorno una bella scalata insieme.

7 commenti:

***IL FALCO*** ha detto...

Grande Giuseppe!!! non ti nascondo che leggere le tue parole mi ha procurato un'emozione intensa e mi ha riportato col pensiero, nella nebbia di quel giorno fantastico.E'stata davvero una grande avventura,quasi surreale.
Non c'è bisogno di dire altro. Il tuo racconto esprime tutta l'essenza di una giornata indimenticabile. Ciao Pè, arrivederci alla prossima, fino ad allora mi gusto il fantastico volo in quel luogo dove hanno osato solo tre aquile ed un....falco.

Roberto Angelo Motta ha detto...

Entusiasmante uscite in uno scenario mozzafiato, il tutto condito dai vapori delle nebbie e dai colori cangianti del bosco d'autunno. Un mix perfetto di audacia e sintonia di gruppo.
Bravi davvero.
Un grosso abbraccio Giù.
Nuwanda

meditate gente meditate..... ha detto...

Ciao Giuseppe, anche questa volta hai pubblicato un post stupendo. Grazie per le belle parole con le quali descrivi queste uscite e per le foto, complimenti sono davvero belle ( a me lo scoiattolo era scappato). Credo proprio di aver scelto le persone migliori in circolazione per fare esperienza in montagna, grazie a tutti per i consigli, c'è da dire che certe volte più che di ferro la gabbia sembra di matti, ma il bello è proprio questo, fare una pazzia con chi se lo può permettere e ti insegna ogni volta un pezzettino nuovo di montagna. Alla prossima, Luigi.

Anonimo ha detto...

Bellissimi i tuoi post, come sempre... E le foto che in qualche modo mi fanno viaggiare insieme a voi!
Certo che la nebbia rende il paesaggio molto fiabesco, ma bisogna sempre stare molto attenti. Lo sai meglio di me... mi raccomando.... (sara', ma dopo il mio incidente, mi sono accorta che basta un attimo!!!)
Grazie del tuo messaggio! Io ho ripreso ad andare camminare in montagna, ma per ora faccio escursioni con poco dislivello, ma conto di rientrare alla grande con la mia amata neve e le ciaspole!
Un abbraccio da Pralina

Edva ha detto...

Sempre cose difficili vai a fare te eh?
Le foto sono un'esplosione di colori autunnali che rendono il tutto così magico ed emozionante.
La nebbia poi...rende il paesaggio incantevole,dove solo le aquile,osano.

Un bacio

...Edva...**

Unknown ha detto...

L'ultima foto è molto bella... Per adesso posso solo immaginare la bellezza della Montea che tu sei stato bravo a rievocare. Spero presto di scoprire questo angolo di wilderness estrema!

naturagrezza ha detto...

ammazza che nebbia...