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lunedì 27 marzo 2023

Monte Cervati Canale dell'Eglise e vetta


Finalmente dopo un mese di stop tra condizioni meteo avverse e una fastidiosa tendinopatia torno in montagna. Destinazione monte Cervati nel parco del Cilento Vallo di Diano per il canalone centrale o dell’Eglise.



Il Monte Cervati detto anche “Il gigante del Vallo di Diano” fa parte dell’Appennino Lucano, situato al centro-sud del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nella grande area forestale di Pruno. Raggiunge un’altitudine di 1898 metri ed è la montagna più alta dell’intero complesso montuoso degli Alburni e della Campania.



È a mio avviso una montagna dalla morfologia un po’ insolita. Il corpo montuoso del versante nord est è estremamente fratturato con presenza di ripidi canaloni e pareti verticali, strapiombi e balze calcaree. Il restante della parete nord est contrariamente è caratterizzato da declivi molto ripidi ma omogenei ed uniformi. Giunti poi al bordo del grande crinale circolare al di sopra della fascia boschiva della faggeta il panorama si fa molto interessante. La parte sommitale si caratterizza per la corona montuosa che circonda la grande dolina di vetta che le dà la parvenza del fondo di un grande cratere.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Così in questa limpida giornata del 18 marzo si parte dalla Calabria direzione Monte San Giacomo,un borgo di 1500 anime situato a 668 m di quota alle pendici del monte Cervati. Superatolo, dopo stretti tornanti in forte salita guadagniamo la rotabile che ci conduce attraversando un paesaggio brullo e soleggiato alla nostra località di partenza Peraino di Valle Scura. 



Al parcheggio già occupato da varie auto è presente una cordata che si prepara per la salita. Subito dopo sopraggiungono inaspettatamente Ludovico e Gigi con i quali ho condiviso varie salite. Evidentemente abbiamo “annusato” le condizioni ottimali per risalire uno dei canali del Cervati che qui’ persistono solitamente fino ad inizio primavera.



Mentre si preparano per la risalita del canalino dell’Uscita mancata, già fatto due volte, io e il socio faremo il più facile ma inedito Eglise o Canale centrale o “della Chiesa”, fate voi. Dal parcheggio intraprendiamo il percorso che in forte pendio risale il torrente dell’”Acqua che suona” fino ad uscire fuori dal bosco dove compare una sterrata che, salendo sulla destra conduce al pianoro ove è situato l’edificio in pietra del rifugio Cervati.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giunti nei pressi della fontana degli zingari tagliamo dritti nel bosco fino alla località “Timponi” raggiungendo la base dell'immane parete nordest. Tenendoci lontano dalla grande parete che si trova a destra del canale per via delle scariche in atto causate del disgelo imbocchiamo il largo canale che più su si biforca. Mentre Ludovico e Gigi si dirigono verso il canalino, noi calzati i ramponi e imbracciate le due piccozze puntiamo a destra preceduti da un’altra cordata.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giunti nel canale ci aspetta una divertente salita senza particolari difficoltà tecniche mantenendoci su inclinazioni contenute, max 40,45 gradi. Unico tratto un po' più delicato è l’uscita a sinistra che può toccare i 55 gradi. Le condizioni sono ottime con neve compatta e assestata grazie all’effetto delle temperature miti di giorno e al forte rigelo notturno.



Giunti all’uscita iniziamo a contornare a destra la conca lungo il filo di cresta toccando una prima anticima senza nome quotata 1850 e poi la vera vetta alta 1898 m. Nel frattempo sopraggiungono quasi simultaneamente anche Ludovico e Gigi usciti dal canalino e percorso il sentiero storico Madonna della neve.



Così per la prima volta tocco anche la vetta più alta della Campania dove è sistemata un’agenda CAI come libro di vetta riposta in un contenitore metallico. L’ultima volta dopo aver fatto il Canale dell’uscita mancata ci eravamo lasciati con il proposito di ritornarci in un’altra occasione per salire questa volta in vetta e goderci con più tranquillità i paesaggi che questa spettacolare montagna ha da offrire.E così è stato.



Dalla sua sommità si gode una suggestiva vista sui monti circostanti: monte Bulgheria, monte Scuro, il Gelbison e il monte Stella. Più distanti svettano il massiccio del Sirino, Serra del Prete, Monte Alpi e il Raparo. All’orizzonte verso est si scorge la caratteristica mole del Volturino mentre a sud nonostante la foschia si distinguono la Montea e il Pellegrino con i canaloni innevati.



Dopo il meritato panino scendiamo per la via normale sui pendii della Raia Amara, per poi deviare direzione rifugio Cervati ritornando alla macchina e chiudendo questo fantastico anello. Ascensione effettuata con condizioni tipiche di fine inverno inizio primavera in una giornata soleggiata e gradevole con lievi velature a sfocare l’orizzonte e una debole tramontana sulle creste. Inverno finito? Staremo a vedere.




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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