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martedì 27 agosto 2013

Canyon del Raganello,Gole Basse





































Tradizione rispettata anche quest’anno: il torrentismo lungo le impressionanti gole del Canyon del Raganello.Questa volta l’itinerario ha interessato le gole basse,ovvero il tratto terminale entrando in acqua presso la Grande Frana per uscire sotto il Ponte del Diavolo a Civita. In realtà fin’ora avevo compiuto sempre l’attraversata integrale partendo dalla località Pietraponte a S.Lorenzo Bellizzi lungo un percorso di circa sei chilometri molto impegnativo e sfiancante ma di eccezionale respiro paesaggistico,attraversando ambienti multiformi e cangianti fatti di macchia mediterranea dove spicca l’ oleandro, da rocce levigate da millenni di lavorio dell’acqua e da massi ciclopici precipitati e franati dalla notte dei tempi.




L’attraversata integrale però comporta l’handicap di lasciare un’auto a Civita e un’altra auto staffetta a S.Lorenzo Bellizzi che bisogna andare a recuperare dopo una faticosa discesa lungo il torrente. Per ovviare a questo inconveniente si può optare di restare a Civita e scendere per il “Sentiero degli Oleandri”,presso l’Ostello della Gioventù posto appena fuori dal paesello a picco sul Raganello proprio di fronte alla Pietra del Demanio. Si tratta di un interessante percorso ad anello che parte in discesa costeggiando la parete in destra orografica tra alte muraglie di roccia rossiccia e boschetti di oleandri fino al fondo delle gole.




































Da questo punto inizia l’avventurosa discesa del tratto più tecnico del canyon dovendo più volte usare la corda per calarsi lungo alcuni salti altrimenti difficili da aggirare, nuotando dentro pozze profonde,saltellando tra i massi e giocando con le cascatelle d’acqua. Puro divertimento in un ambiente fiabesco da attraversare sempre col massimo rispetto e prestando la massima attenzione. L’impegnativa discesa termina alla vista del vertiginoso Ponte del Diavolo subito dopo una bellissima ed altissima cascata ed una parete caratteristica detta “Grande Muraglia”.




All’uscita delle gole vi sono diversi turisti che preferiscono evitare l’ingresso nell’oscuro canyon per bagnarsi soltanto nelle sue acque ora fattesi placide. Bisognerà alla fine affrontare la dura rampa (circa 200 m. di dislivello) per ritornare in paese. Bella giornata trascorsa tra amici e alla frescura delle acque di questo splendido canyon, maestoso ed affascinante…come sempre.   



domenica 11 agosto 2013

Notturna sul Pollino e Dolcedorme




Itinerario in notturna tra domenica 4 e lunedì 5 Agosto per evitare il forte caldo di queste torride giornate d’Agosto. Partenza da Colle dell’Impiso all’una e quindici insieme a Pasquale direzione Colle Gaudolino e Monte Pollino. Questa volta non ci sarà la luna piena ad accompagnarci e rendere quasi inutile l’uso della lampada frontale. In compenso però l’incanto di uno straordinario cielo stellato come ormai è impossibile osservare dai centri abitati. La Via Lattea che,come un fiume attraversa il firmamento ci lascia letteralmente a bocca aperta. Verso nord,mentre risaliamo il ripido sentiero per il Pollino,l’Orsa Maggiore sta per tramontare e la scia di qualche satellite artificiale e più di un aereo di linea interrompono di tanto intanto questa pace assoluta. Foto di rito al pino loricato secco piazzato come un fedele guardiano prima di impegnare l’aerea cresta sud ovest.
 

Quì spesso si verifica una inversione termica tale da passare al caldo umido durante la marcia nel versante a Nord ad un vento freddo teso da N-E che ci costringe ad indossare la giacca a vento; temperatura 11 gradi a 2200 metri. Ma il grande spettacolo si concretizza grazie alla pioggia di stelle cadenti in tutto l’emisfero;ricordo che ci avviciniamo alla notte di S.Lorenzo. Ne conteremo una ventina,forse più. Sulla vetta del Pollino che raggiungiamo alle 4 circa fa piuttosto freddo. Una breve pausa rannicchiati nel piccolo anfratto di pietre vicino al pilastro dell’IGM e poi giù lungo la cresta S-E per raggiungere la conca di Sella Dolcedorme,quota 1900 m. Da quì assistiamo rapiti dall’inaspettato sorgere di un limpidissimo spicchio di luna che fa capolino fra i pini loricati di Serra Ciavole e Dolcedorme.
 



Emozione su emozione dunque. Comincia ad albeggiare e il nostro obiettivo è cogliere la nascita del nuovo giorno sulla vetta del Parco come ormai è tradizione da un paio d’anni a questa parte. Impegniamo così l’evidentissima traccia che ci porta al Passo di Valle Piana e poi tra le roccette ci portiamo sull’ultimo segmento di cresta per i 2267 m. di vetta. Ecco un sole rosso fuoco che sorge,un po’ disturbato dalla coltre di foschia che si alza spesso dal mare all’orizzonte. Il nuovo giorno è nato. I tenui raggi di Sole inondano gradualmente tutto il paesaggio fatto di rocce , brulle e verdi praterie a dissipare la stanchezza e il sonno spezzato della notte. Tutto diventa chiaro,tutto diventa luce. Sono le 6.00 di uno splendido e caldo mattino. Dopo la tradizionale foto in vetta e una dedica lasciata nel libro di vetta giù verso il ritorno e,a recuperare forze e il sonno perso….forse.