Quattro matti a denominazione di origine protetta,io,Massimo,Franco e
Salvatore e un’aspirante matto,Gabriele hanno animato la giornata del 26
dicembre.
In paese piove,sui monti irrompono addensamenti di nuvole nere (se a
valle piove,li nevica??).Nonostante tutto siamo decisi a partire,entrare nella
bufera,affrontare il gelo,la neve spazzata dal vento che ti schiaffeggia,la
nebbia. Non posso attendere più,la sete di solcare il ghiaccio è troppo
forte,la fame di montagna attanaglia la mente e il cuore e i miei compagni
condividono appieno le stesse sensazioni. Scegliamo accuratamente un itinerario
che ci permetta comunque di procedere in sicurezza.
Niente di più adatto è la cresta chiamata “dell’infinito” che parte dal
Colle di S.Martino a 1200 m. e giunge fino al Dolcedorme.Noi naturalmente
raggiungeremo una tappa intermedia vista la notevole lunghezza della stessa. E’
la vetta orientale del Monte Manfriana (1981 m.),montagna misteriosa ed arcana,severa
allo stesso tempo. Proprio in cima giacciono una ventina di massi squadrati di
fattura umana. Luigi Troccoli scrive nel suo”In cammino sul Pollino” che
probabilmente si tratta dei resti di un tempietto che doveva essere dedicato al
dio Apollo o,molto più verosimilmente di un punto di osservazione,risalente
all’epoca della colonizzazione greca. Sedici di questi blocchi sono
lavorati,con grappe;uno a forma di architrave;uno tagliato con una
“ANATHYROSIS”,cioè con una modalità seguita dai greci nel tagliare il giunto verticale
dei blocchi,col solo bordo levigato,lasciando il centro spossato.
Inoltre vi è una testimonianza di archeologia industriale rappresentata
da una stazione della teleferica realizzata dalla Rüeping e usata per
trasportare a valle i tronchi del massiccio disboscamento avvenuto negli anni
30 del secolo scorso dal quale questa montagna non si è mai ripresa
completamente. Quindi,cavalcare questa cresta spettacolare significa allo
stesso tempo calcare la storia,antica e moderna. Ed’è appunto tra storia antica
e moderna,tra gelo e freddo,tra fatica e perseveranza in questo ambiente
proibitivo per i normali esseri umani che finalmente,dopo una lunga
attesa,abbiamo battezzato la nostra prima invernale.
2 commenti:
E'stata davvero indimenticabile...
una bella sgambata per liberarci dal peso culinario di queste feste.
Ciao Pè...
Auguri di Buon Anno...speriamo di grandi scalate
Una giornata bellissima...la voglia di andare in montagna era tanta e anche se le aspettative di una bella uscita con ramponi e piccozza era saltata per la neve fresca e le condizioni meteo avverse, percorrere la cresta della manfriana è stato superlativo. Poi la compagnia di amici (ciuati) come voi è sempre di buon gradimento. Ciao Giuseppe, ci vediamo alla prossima uscita.
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