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domenica 30 maggio 2010

Gran Sasso,Corno Piccolo per la via del Canalone


Concludo questa positiva stagione invernale con una straordinaria trasferta nel Massiccio del Gran Sasso che considero come mia seconda patria montana. Parlare di “invernale” al 23 di Maggio può sembrare inverosimile,ma è così. Guardare le immagini per credere!!Scegliere poi un itinerario su neve di questi tempi è difficile visto l’inoltrarsi della primavera e il conseguente innalzamento delle temperature.Bisognerebbe orientarsi verso una via a nord e il Corno Piccolo con i suoi numerosi canali in quel versante fa proprio al caso nostro. Con i suoi 2655 m. è la seconda vetta del massiccio e dell’intero Appennino dopo le tre vette del Corno Grande (2912,2903,2893m.).I ricordi vanno a tre anni fa quando lo scalai insieme a Carlo per il sentiero Ventricini e la Danesi e discesa per la normale.


Decido di salire all’ultimo minuto dalla Calabria in autobus;partenza a Mezzanotte di Sabato e arrivo a Roma ore 6.30.Da lì verso L’Aquila a recuperare il resto del gruppo e poi ai Prati di Tivo per l’ascensione. Domenica ore 23.30 ripartenza da Roma e arrivo a casa Lunedì mattina ore 5.30.Qualcuno mi dirà che “questo è vero amore per la montagna”.Sono convinto che solo le vere passioni portino a grandi risultati. La cordata è composta da sei componenti,io e cinque impavidi del Cai di Sulmona:Remo in testa al gruppo,Carlo,Mauro e due coraggiosissime,Cinzia e Maria.Entrando nella città che l’anno scorso fu colpita dal terremoto un accenno di commozione pervade il mio animo,vedere i vari cantieri disseminati per la città e notare allo stesso tempo come in apparenza non sia accaduto nulla e come la gente affronti la vita di tutti i giorni con rinnovato coraggio,gente tenace e generosa.



Giungiamo ai Prati di Tivo per la strada chiamata “Maestra” in quanto prima della realizzazione dell’autostrada era la via principale che collegava L’Aquila alla costa adriatica. Quì ci attende il nuovissimo e modernissimo impianto della funivia che sostituisce la vecchia seggiovia. Nonostante apparteniamo tutti al Cai abbiamo solo 50 centesimi di sconto sul biglietto(da 10 a 9.50 €),probabilmente si cerca di ammortizzare quanto prima i costi di realizzazione dell’impianto.La giornata non è purtroppo delle migliori,anzi la montagna è quasi completamente coperta da uno spesso strato di nubi minacciose e la neve è disomogenea e alquanto fastidiosa durante la salita. Dalla Madonnina ci dirigiamo in diagonale verso l’attacco di uno dei canali. La nebbia crea qualche problema ad individuare quello giusto. Infine si decide per la “Via del Canalone”che sta di fianco al Sivitilli,canale lineare ed elegante con pendenze fino a 45°. L’allegra cordata si muove in fila indiana mentre io,Remo e Carlo ci alterniamo a battere traccia.



All’altezza dei due terzi del canale comincia a nevicare o grandinare,non si capisce bene perché cadono dal cielo pallini simile al polistirolo che picchiettano sui nostri caschi. Nonostante tutto andiamo avanti imperterriti fino all’uscita sul crinale. Di tanto in tanto scorci di panorama si aprono sulla Val Maone,sui monti della Laga,sul lago di Campotosto regalandoci scenari mozzafiato.L’atmosfera tutt’intorno nel mentre ci appressiamo a raggiungere la croce di vetta sembra più del tipo Himalayano che appenninico ma è fatta. Raggiungiamo soddisfatti i 2655 m. del Corno Piccolo. Preferiamo restare in vetta a consumare il nostro pasto frugale per restare attaccati al cielo .Scattiamo le consuete foto di rito e poi via verso il ritorno. Il buon senso ci suggerisce di ritornare sui nostri passi seguendo a ritroso le nostre tracce sulla neve.



Ma non è finita. Nella discesa,la forte pendenza e la neve disomogenea ci crea qualche problema per cui adottiamo la tecnica del “marcia indietro”, adottata da me per la prima volta. Vi assicuro che è molto efficace,sicura e permette di risparmiare energie preziose soprattutto quando scarseggiano. Il bar ristorante ci accoglierà per una bevanda ristoratrice. Oggi sul Corno Piccolo eravamo soli,ma il tempo incerto non poteva deludermi.Dopo questa bella via, l’asse Pollino-Gran Sasso si è consolidato ulteriormente attraverso nuove amicizie,la condivisione di esperienze simili e la voglia di ritornare a calcare questa meravigliosa terra.Ringrazio personalmente Carlo del suo invito e ospitalità,Remo per l’organizzazione,Mauro,Cinzia e Maria per la loro preziosa e gradita partecipazione.Alla prossima.





 


2 commenti:

naturalmentepollino ha detto...

Veramente impressionante! Complimenti per la trasferta.

falcotrek ha detto...

rileggo questo post e non posso pensare a quanta passione per la montagna: complimenti, giornate come questa che hai vissuto, una trenta ore da brividi, rimangono scolpite nell'anima.
Alla prossima