Quando ti rechi
nel massiccio del Sirino per fare qualche via di ghiaccio di solito non capita
mai di fare una sola cosa. Ci sono infatti numerosi canali vicini, molto belli
e tecnici ma non lunghissimi che ti permettono di sbizzarrirti in più
di una salita. Martedì 26 Dicembre ha tutte le prerogative per trascorrere una
bella giornata in montagna. Aspetto infatti un nuovo compagno conosciuto su
Wikiloc, il famoso portale in cui vengono registrate le tracce gpx. Si tratta
di Davide "Vesuviano" che dal napoletano giunge con una bella squadra
formata oltre che lui, da Matteo, Enzo, Ciro e Luca.

Il giorno
dell'uscita è preceduto dalla valutazione delle condizioni niveologiche visto
il meteo lunatico che ci sta accompagnando in questo periodo. Il ghiaccio che
si era formato precedentemente è stato infatti ricoperto da una ventina di
centimetri di neve fresca che si è mantenuta farinosa, ma questo non dovrebbe
costituire un problema. Invece è da valutare la viabilità che interessa le
località di partenza. Colle dell'Impiso, per citarne una è raggiungibile solo
dal versante lucano muniti di gomme termiche e catene se si vuole fare qualcosa
a nord del Pollino. D'altra parte sul Sirino dove le condizioni sono leggermente
migliori troveremo strada ghiacciata solo negli ultimi chilometri venendo da
Lauria. Questo permetterebbe un avvicinamento molto più breve sia con le auto
sia per raggiungere il rifugio Italia, punto di partenza per le vie sul Sirino.




Alla fine decidiamo
dandoci appuntamento alle 8 e qualcosa allo svincolo di Lauria Nord per
dirigerci in contrada Conserva. Riusciamo ad arrivare proprio al bivio per il
comprensorio sciistico sul versante est della Timpa Scazzariddo perché la
strada diventa da quel punto in poi una lastra di ghiaccio. Parcheggiamo e ci
avviamo verso Lago Laudemio che dista circa tre chilometri. La via che andremo
a fare è Highlander (ne rimarrà uno solo),il canalone piu' a sinistra tra
quelli che sorgono sulla Est della Spalla dell'imperatrice. Ad occhio appare in
discrete condizioni anche se un po' magro nella parte superiore dove è evidente
l'affioramento delle rocce. La giornata non è freddissima e il cielo chiazzato
di nuvole a pecorelle con nebbie adagiate negli strati bassi.



Impieghiamo poco
a percorrere la prima parte della pista da sci costeggiando il pittoresco lago
che si presenta completamente ghiacciato. Al margine del bosco dove inizia il
canale calziamo i ramponi procedendo in libera fino al termine della
vegetazione dopodiché formiamo due cordate da tre. La progressione non è
complicata ma la pendenza va ad aumentare fino a toccare i sessanta gradi in
prossimità dell'uscita.




Uno dei
componenti della mia cordata, sistemato al centro è alla sua prima esperienza
di questo livello ma grazie a un corso accelerato seduta stante "urlato da
me" in testa e ai consigli di Ciro da dietro riesce a cavarsela
egregiamente. Giungiamo in cresta sulla Spalla dell'Imperatrice toccando quota
1825 m. dove di fronte si innalza lo splendido costone che raggiunge prima la
Cima De Lorenzo e poi Monte Papa che con i suoi 2005 metri è la vetta più alta
del Massiccio del Sirino. Qui' dopo una meritata pausa a goderci il panorama ci
si consulta se risalire verso monte Papa o andare a fare un'altra via. Lascio
decidere agli "ospiti" che optano per la seconda soluzione.




Il tempo c'è e
così ci avviamo verso la Timpa Scazzariddo che si para proprio di fronte. Ma
prima dobbiamo scendere dalla sella fino alla pista da sci e risalire il
versante Ovest dello Scazzariddo dove partono alcune vie, due delle quali
vicinissime e quasi parallele, la "Pulp Traction" e "A volte
ritornano" dalle difficoltà classificate come AD- e 60 gradi la prima,55
la seconda.




Siccome la prima l'ho già fatta un paio di volte propongo di dividerci in due cordate, tre faranno la prima via, e tre la seconda ritrovandoci poi alla confluenza in cresta. Neve compatta e qualche tratto di vetrato si alternano a roccette che affiorano ma in definitiva la salita risulta piacevole e mai eccessiva. A metà di "A volte ritornano" dirotto il meno esperto su una piccola variante a sinistra più facile perché lo vedo un po' affaticato. Io e Matteo procediamo dritti superando prima dei salti di misto e infine il tratto finale su ghiaccio.


Dalla cresta
poco prima della cima lo spettacolo delle vette del Pollino che emergono dal
mare di nubi è semplicemente mozzafiato. Di fronte verso Est invece sbuca
dalle nubi la mole piramidale di Monte Alpi. Davvero tutto estremamente bello e
grandioso.Alla base dell'anfiteatro ci fermiamo a consumare qualcosa prima di
tornare alle auto perché al gruppetto di nuovi amici aspetta un viaggetto di
due ore e mezza mentre a me qualcosa in meno.
E' stato un
piacere fare la conoscenza di persone nuove che condividono la stessa passione
per la montagna disposti un po' come me di fare molti chilometri per una uscita
giornaliera. Di sicuro ci rivedremo magari sul Pollino che non hanno mai
visitato o dalle loro parti dove c'è molta roba da vedere che ancora non
conosco. Grazie a Davide che ha accolto il mio invito e agli amici che lo hanno
seguito. Come si suol dire: “alla prossima”.
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