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venerdì 6 agosto 2010

Gole basse del Raganello welcome to Paradise

Molti associano la parola e il concetto di “paradiso” ad un luogo celeste al quale si accede dopo morti o in un'altra vita. I tre termini (ebraico pardès, persiano pairidaēza e greco paràdeisos), comunque, contengono tutti la stessa idea fondamentale di un bel parco o giardino. Nella Bibbia è usato termine “pardes” per indicare il boscoso parco reale del re persiano Artaserse Longimano, nel V secolo a.E.V.,e il primo parco del genere fu quello preparato dal Creatore in Eden dove a causa del peccato, Adamo perse il diritto di vivere in quel paradiso e l’opportunità di ricevere il diritto alla vita eterna. Era l’ambiente ideale in cui gli esseri umani avrebbero potuto essere veramente felici.

Non èstrano quindi che visitando luoghi straordinariamente belli si esclami:”questo è il Paradiso !”.Ecco la grande emozione,mista ad un senso di commozione che mi pervade quando ritorno a percorrere luoghi magici come le gole del torrente Raganello. Quest’anno insieme a Salvatore “U Lupu” e la sua fidanzata Imma abbiamo vissuto 7 ore di intense emozioni,sempre a contatto con l’acqua che ci ha accompagnato col suo brusio sommesso.
















L’emozione, ripeto,è grande :quando si varca l’ingresso di questo santuario della natura lo spettacolo che essa ti offre è grandioso:osservare luoghi come Pietraponte,un enorme macigno staccatosi nella notte dei tempi a monte ed andatosi ad incastrare fra le due pareti del canyon;le formazioni di travertino con stillicidio d’acqua tutt’intorno;la stretta forra d’Illice attraversata dall’omonimo ponte, imbruttito però da antiestetiche impalcature metalliche;la soleggiata Conca degli Oleandri;la Tetra fenditura,dove i raggi del sole non raggiungono mai il fondo delle gole;la Frana Ciclopica,un cumulo di blocchi mastodontici ammassati uno sull’altro;la Grande muraglia,perfettamente strapiombante,e alla fine il Ponte del Diavolo che segna la fine del percorso,ricostruito alcuni anni or sono dal crollo dell’originale.

E mentre ci destreggiamo fra i massi affioranti e odorosi oleandri,immani pareti alte centinaia di metri ci osservano con pacato silenzio. Ma qui non dobbiamo scordarci che gli estranei siamo noi,piccoli piccoli di fronte a tutto ciò e con la consapevolezza di muoverci sommessamente,con prudenza e rispetto,badando a non disturbare la fauna e a non lasciare traccia del nostro passaggio. Vi invito caldamente a visitare questo ambiente fiabesco ed esclamare:”questo è il paradiso!”.

5 commenti:

Turi ha detto...

Bella giornata davvero! Ho ripercorso assieme al tuo racconto, la nostra indimenticabile avventura e beh, mi sento un pò orgoglioso nel aver provato simili emozioni in simili posti!
Ciao Pè.....alla prossima

kilili-angela ha detto...

...ciao master , due giorni fa ti avevo fatto un commento per il post IL SENTIERO DELLE CAPRE, ma mi sa che nn mi è stato pubblicato...cmq era un video bellissimo e ammiro sempre il tuo coraggio e condivido il tuo amore per la montagna...ti ringrazio per la tua visita nel blog...io ho fatto una mini crociera sul Mrditerraneo...Spagna e Marocco, belle escursioni...Ibiza, Malaga, Palma, Barcellona, Tangeri , che mi ha colpita molto sia per il paesaggio , sia per la cultura...assalto dei marocchini ai turisti...un mondo a parte...un divario marcato tra ricchezza e povertà...e tu dove sei stato con la tua famiglia?
ti abbraccio
angela

falcotrek ha detto...

grazie Master per questa bella descrizione sul "Paradiso" (compresa la ricerca storico-etimologica): ogni commento è superfluo.
Grandi complimenti alla vostra soddisfazione per aver rivissuto questa singolare esperienza che ogni volta riserva emozioni sempre diverse
grandi saluti
P.

biagiod ha detto...

Come sempre i tuoi racconti trasmettono a pieno l'aspetto più "selvaggio" del Pollino!
Complimenti!

Luca l'Alpinauta ha detto...

fantastico, cresce la voglia di venire a conoscere questi posti!