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sabato 23 dicembre 2023

Anello Monte La Destra Serra Ciranteio Monte Gada

Dopo quaranta giorni di stop per contrattempi vari e brutto tempo nei weekend, finalmente giorno 8 dicembre festivo ritorno ad andare per monti. Il Pollino si presenta imbiancato e con temperature basse, ideale per la prima ramponata di stagione su ghiaccio. Purtroppo reduce dal covid e negativizzato da un giorno soltanto, mi ritrovo con lo strascico di una fastidiosa e debilitante tracheite lasciatomi in omaggio dal "bastardello".




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di conseguenza decido di evitare ambienti innevati, aria troppo fredda e quote elevate. Colgo così l'occasione per fare un giro ad anello su alcune vette "minori" alle quali mi dedico di solito nei periodi compresi tra la fine dell'estate e l'inizio della stagione invernale.




Si va a Laino Borgo nella favolosa Valle del Lao, riserva naturale ricadente nei monti d'Orsomarso dove sorge la dorsale del Ciagola. Nello specifico faremo l'anello di Monte La Destra, Serra Ciranteio e Monte Gada, quota massima 1305 m.




Molti sottovalutano queste cime poco blasonate, ma a torto perché nonostante abbiano quote modeste sono estremamente panoramiche. Per rendersi conto basti salire su monte Ciagola, Serra la Limpida, monte Crivo, il Grattaculo, Serra dell'Abete e monte Sellaro per citarne solo alcune ricadenti nel parco del Pollino.




Come dicevo è una giornata limpida ma rigida, le temperature non supereranno i due, tre gradi. Si parte dalla frazione Pedali o Croce Santo Stefano impegnando subito un'antica mulattiera che passa tra poderi con querce isolate. Vi sono delle tabelle in legno a segnalare i vari itinerari. La mulattiera risale a mezza costa sulla destra del Fosso della Mancosa fino a rasentare lo splendido piano di Molarrieto. Il versante nord di monte La Destra appare imponente, ed è mozzafiato il panorama che comincia ad aprirsi alle nostre spalle sul massiccio del Pollino innevato con l'appariscente viadotto Italia che taglia la valle.




Mentre procediamo su tratti in pietra e calcestruzzo dobbiamo stare attenti a non scivolare su rigoli d'acqua completamente ghiacciati. Alla confluenza con il sentiero che svolta a Piano Molarrieto la pista si inoltra nettamente a sinistra e prima che raggiunga la copiosa sorgente di Acqua della Rena con abbeveratoio esso gira ancora a sinistra costeggiando una erosa pendice verso le pietraie di Monte La Destra. Vi sono pittoresche casette dirute in pietra con aia circolare in perfetta armonia con l'ambiente circostante. Raggiunta una sella delimitata da recinto finalmente vediamo il sole e verso sud sud-ovest già si apprezza un panorama superbo sui monti di Orsomarso e la costa del Tirreno. Sono visibili quasi tutte le isole Eolie con lo Stromboli più vicino.




Impegniamo in libera l'erta pietraia che porta all'anticima ovest di monte La Destra quotata 1260 m circa. La vista che si ha da questo punto non ha eguali sulla costa di Maratea, il Golfo di Policastro e monte Bulgheria. Il Ciagola incombe imponente di fronte a noi quasi a disturbare la visuale su una porzione di costa.





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per raggiungere la vera cima dobbiamo discendere con attenzione il costone roccioso fino alla sella. Risalendo poi per dolci declivi erbosi in poco tempo tocchiamo i 1291 m. di monte La Destra. Qui' la vista si amplia ulteriormente verso il massiccio del Pollino imbiancato, la Valle del Mercure, monte La Spina, monte Alpi e il Sirino anch'esso spolverato di neve. Si lascia intravedere anche il lontano Cervati con i suoi contrafforti nordorientali copiosamente innevati. E così la prima è fatta.




Si scende velocemente verso la radura di Acqua della Rena per risalire altrettanto velocemente in direttissima l'erta pietraia di Serra Ciranteio fino in vetta dove troviamo un accennato omino di pietra. Panorama totale su tutti i monti del Pollino, Sirino e alcune cime del Cilento. Il golfo di Policastro è da questo punto di osservazione ancora più evidente così come la rupe del Redentore di Maratea e i borghi di Tortora e Aieta. E anche la seconda è fatta.




Per monte Gada non ci rimane che percorrere l'intero crinale di Serra Ciranteio in direzione nord. Al termine della cresta rocciosa perdiamo quota scendendo per la ripida spalla fino ad una sella. Inizia da questo punto la lunga successione di culmini prima di raggiungere l'ancora lontano monte Gada. Si risale e si guadagna una prima vetta, una seconda e una terza non nominate. Infine ci tocca riperdere quota entrando in un bellissimo bosco ricco di muschi. Vi sono querce e roverelle, estese acerete e alcuni esemplari di faggio e ginepri. Seguendo fedelmente il filo di cresta tocchiamo finalmente i 1264 m della sua vetta denominata anche "Uno sguardo tra il Pollino e il Tirreno". Infatti la vista da questa cima centrale si estende sull’intero massiccio del Pollino, la Valle del Mercure e la Costa Tirrenica del Golfo di Policastro. E anche la terza e ultima è fatta.




Dopo una meritata pausa cominciamo la discesa seguendo zone scoperte sotto la cima in cui compaiono alcuni esemplari di abete fino ad imbatterci in una bellissima costruzione a due piani, nuova, recintata da muretto con cancello. Si tratta di un rifugio, ma è completamente abbandonato. Vorremmo capire i motivi della realizzazione di questo enorme edificio di sicuro sproporzionato alla quasi inconsistente domanda turistica di questa porzione di Parco, ignorato dal grande flusso di visitatori che si concentra più che altro nel periodo estivo a Laino Borgo, Papasidero e Scalea soprattutto per la pratica del rafting.




In ogni caso dal rifugio passa una sterrata che conduce al soleggiato piano di Molarrieto dopo aver costeggiato a sinistra Timpone di Castrocucco. Infine la strada si innesta con il sentiero dell'andata fino a chiudere questo fantastico anello. Bellissima e panoramicissima escursione consigliabile in giornate non calde e con cielo terso, che volendo si potrebbe limitare anche alle due cime di La Destra e Serra Ciranteio.




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