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martedì 17 maggio 2011

Salutando la neve sulla variante B della "Via dei Lupi"




Credo che la Via dei Lupi al Pollino sia fra le vie alpinistiche invernali a rimanere in condizione fino a primavera inoltrata. Due anni fa con Mimmo in una sortita a fine Aprile trovammo un consistente innevamento già ai Piani di Pollino e anche lungo il sentiero che parte da Colle dell’Impiso,ma la neve era morbida e farinosa. Quest’anno,in data 7 Maggio abbiamo affrontato il canalone in condizioni eccellenti. E’ stata una scommessa perché davvero non ci speravo. Mi sono sentito qualche giorno prima con Pasquale e nel decidere  pensavamo ad un itinerario che ci consentisse di dare l’ultimo saluto alla neve di questa stagione invernale appena trascorsa che ci ha regalato belle soddisfazioni.


Abbiamo esordito a fine Dicembre 2010 con la cavalcata alla cresta dell’Infinito verso la misteriosa Manfriana Orientale in una giornata da lupi. Gennaio ha visto la nascita di Isabel,un simpatico canale allo spigolo destro della Parete Ovest del Pollino come anteprima dello spettacolare Squirrel appena a sinistra con successivo proseguimento in vetta per la Diretta Sud-Ovest. Lasciato il Pollino,a Febbraio e Marzo ci siamo diretti agli antipodi del Parco risalendo prima l’elegante Ghost Line (Monte Alpi) all’estremo Nord e poi la fantastica Montea lungo il canalone Sud-Ovest. Di seguito una non difficile risalita su Serra del Prete per la cresta Nord e discesa per il versante opposto in una atmosfera d’incanto. Poi di nuovo sul Monte di Apollo per la via normale. E da ultimo a chiudere con una strepitosa Via dei Lupi. 


Il vantaggio di affrontare i canaloni in primavera è di trovare il manto nevoso durissimo tale da rendere la vita difficile anche ai ramponi. Lo svantaggio invece può derivare dal pericolo di scariche dovute allo scioglimento della neve a monte. In effetti abbiamo notato dei massi enormi staccatisi e rotolati in basso lasciando un’ampia traccia sulla neve. Quel sabato in vetta solo due escursionisti giunti dalla via normale impegnati a scattare foto a raffica e poi la discesa per la cresta nord un po’ avventurosa e complessa. Un ambiente severo,difficile e pericoloso per  via della roccia marcia dove bastava un niente per far partire sassi .L’ultimo tratto di cresta svoltosi lungo i naturali gradoni delle cenge che caratterizzano questo versante della montagna e infine un intrico di piccoli faggi che ha reso  fastidiosissima la discesa.

Pensando ad una via di salita escursionistica (tralaltro già fatta da me qualche anno fa)lungo questa cresta ,bisognerebbe trovare un percorso più agibile rendendolo così più fruibile. L’unico piccolo rimpianto è stato di non essere salito sul Dolcedorme,infatti è dallo scorso Giugno che non ne tocco la vetta. Avrei voluto ripetere una delle vie a Sud  ma mi è mancato l’attimo,in un inverno un po’ balordo che ha alternato periodi di forti nevicate a periodi di caldo anomalo,e quindi indovinare la giornata giusta per le ascensioni a Sud.Vediamo cosa ci riserverà l'estate.Nel frattempo buona montagna a tutti. 


1 commento:

bupa77 ha detto...

Mitico Giusè!!!!!!!!sei straordinario a raccontare queste fantastiche uscite....un grande saluto...e alla prossima volta!!