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sabato 16 marzo 2024

Timpa Scazzariddo (Sirino) Via "Beatrice" e vetta

Venerdì 8 marzo secondo giro di giostra sulla Timpa Scazzariddo nel massiccio del Sirino, ma questa volta nel suggestivo versante orientale. Il giorno è piuttosto inusuale per me ma la scelta è strategica, dettata dalle ottime previsioni meteo: temperature basse durante la notte e al mattino, cielo terso, assenza di vento, una bella luce e aria frizzante. Il giorno dopo lo scenario cambierà decisamente.



Il mese di marzo pare voglia riprendersi ciò che febbraio non ci ha dato, con l'arrivo dall'Atlantico di un paio di perturbazioni accompagnate da nevicate di tipo primaverile in montagna, non certamente pretenziose, ma che almeno ci salvano in parte da una situazione drammatica.



Dopo un giro di messaggi purtroppo mi ritrovo a partire da solo, e l'incognita "Colle Impiso" per una eventuale sortita zona Pollino mi porta ad optare per una località di partenza sicuramente accessibile in auto. Decido quindi di dirigermi verso Conserva di Lauria con l'intento di esplorare una nuova via sul versante orientale dello Scazzariddo, che appare già ben innevato a partire dai 1300 metri di quota.



Il canale in questione, chiamato dagli apritori "Beatrice" è il più settentrionale del settore "Conserva" e fa compagnia ad altri tre canalini adiacenti che ancora non conosco, messi in programma per future ascensioni: il "Salto del Pavone","Der Pharmazeut"e "Mittel Road", linee brevi ma alpinisticamente valide e fattibili anche in una mezza giornata per via dell'avvicinamento pressoché nullo. Sono tutti ben visibili dal piazzale della stazione sciistica ed escono entrambi a quota 1700 m circa sulla spalla nordorientale della Timpa la cui vetta è poi raggiungibile in un'ora circa.



La discesa più semplice avviene lungo la cresta nord andando ad intersecare la sciovia Conserva fino a rientrare al piazzale. Nulla toglie, se si ha tempo di scendere nell'altro versante e risalire un altro canalino come "Pulp Traction", fatto lo scorso gennaio e "A volte ritornano ". Altra possibilità è di andare a prendersi la dirimpettaia vetta del monte Papa ritornando poi al piazzale "Lago Laudemio" e rientrando infine a Conserva tramite il sentiero Italia "Tappa T 06". Come si nota, è una montagna che offre svariate soluzioni e concatenare diversi tracciati e vie alpinistiche in un solo giorno non è cosa proibitiva.



Per la cronaca, una volta giunto all'area parcheggio, completamente desolato, tranne che per la presenza di un maremmano che cerca coccole, mi inoltro prima lungo la pista da sci e poi, perdendo contatto visivo con il canale, invece di tirare dritto per facili pendii, mi porto troppo a sinistra. Per correggere il tiro sono costretto a mettere i ramponi e risalire una dura rampa nevosa che mi sarei volentieri risparmiato. Infine però giungo all'attacco.



Fatti i primi 80 metri mi trovo davanti un enorme roccione e una diramazione. Scelgo di continuare sul ramo destro perché attratto da un saltino accattivante che supero a colpi di piccozza su una brutta neve papposa. Più su faccio un traverso districandomi tra i faggi andandomi a depositare sull'altro ramo che presenta un ottimo fondo ghiacciato e una pendenza di 55° dove la neve fresca è completamente scivolata via.



Poco più in alto c'è il salto più tecnico, reso ancora più difficile da un gradino roccioso verticale sormontato da neve fresca. Le picche colpiscono il vuoto e solo grazie a qualche fessura nelle rocce riescono infine a fare presa. Sarà l'ultima difficoltà. Esco infine allo scoperto superando una zona molto ripida con accumulo di neve farinosa anche di 40 cm e una volta fuori punto senza percorso obbligato la vetta dello Scazzariddo ancora relativamente lontana.



Il sole adesso picchia forte e il riverbero sulla distesa bianca è notevole, ma la luce bellissima e il cielo terso dai 1930 m della cima regalano panorami mozzafiato in tutte le direzioni. Spicca su tutti l'inconfondibile piramide perfetta del monte Alpi con la sua immane parete ovest lievemente imbiancata, e poi lontano a sud est il massiccio del Pollino con le sue cime ricoperte da un bel manto bianco.



Lato mare svettano le cime dell'Orsomarso con il gruppo della Montea e il Ciagola ben evidenti, il Cervati con altre vette cilentane fino all'Appennino campano. Di fronte la mole imponente del monte Papa con uno sciatore solitario che serpeggia lungo i suoi pendii, e in basso il lago Laudemio stavolta non ghiacciato. Infine la facile e veloce discesa per la cresta nord e il rientro al piazzale dove un'allegra famigliola si diverte sulla neve. 



Tutto sommato una veloce ma divertente salita in uno scenario incantevole che regala sempre belle emozioni. Adesso speriamo soltanto che questa nuova neve possa durare il più a lungo possibile.


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