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domenica 16 marzo 2025

Timpa Scazzariddo (Sirino) Canale Der Pharmazeut e A Ciascuno il suo


Lunedì 10 marzo secondo giro di giostra sulla Timpa Scazzariddo nel Massiccio del Sirino, ma questa volta nel suggestivo versante orientale. Sebbene sia un giorno piuttosto inusuale per me, la scelta è strategica, dettata da impegni lavorativi nel pomeriggio. Il ventaglio di canalini del settore "Conserva", verso cui mi dirigo, ben visibile dal piazzale della stazione sciistica, offre linee alpinisticamente valide ma brevi. Con un avvicinamento praticamente nullo sono dunque perfetti per chi ha solo mezza giornata a disposizione. Escono tutti a circa 1700 metri, con la vetta della Timpa raggiungibile in meno di un'ora.




Come l'anno scorso, anche questa volta torno a Conserva in marzo. Allora avevo esplorato in solitaria il 'Beatrice', il più settentrionale dei canali. Oggi, sempre da solo, voglio dedicarmi a un'altra via dello stesso settore. Arrivo di buon mattino nella località sciistica trovandola completamente deserta, e così rimarrà per tutto il giorno. Dopo aver parcheggiato osservo i canalini sufficientemente innevati cercando di tracciare con lo sguardo la linea di salita che vorrei intraprendere. Una volta pronto, mi incammino lungo la rampa degli skylift, che si trova a pochi metri, ripida, scoperta e sdrucciolevole.




Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in cui trovai la neve già a quote più basse, oggi lo scenario è decisamente primaverile con le temperature ben al di sopra della media e la quota neve assestata intorno ai 1550 m. Le ampie distese di crochi che tappezzano i prati di viola sono la chiara evidenza che l'inverno è ormai alle ultime battute. Velocemente raggiungo il piccolo nevaio che abbraccia tre canali. Calzati i ramponi e tirate fuori le piccozze, mi dirigo verso quello di sinistra per affrontare in facile e divertente salita Der Pharmazeut, il più meridionale del settore. Alla mia destra, si staglia invece il Salto del Pavone, mentre al centro si apre la Mittel Road. Il prossimo anno magari arriverà il loro turno.




Dopo una prima parte nel bosco su neve molle ma che consente comunque una progressione agevole, procedo a ridosso di un estetico pilastro roccioso costeggiandolo in senso orario fino all'uscita. In questo ultimo tratto, le inclinazioni si mantengono quasi costanti attorno ai 50°.Chiusa la via mi rendo conto di avere ancora molto tempo a disposizione per fare altro. Invece di puntare dritto in vetta lungo il soleggiato "paginone" dello Scazzariddo, traverso per intero il maestoso anfiteatro orientale costellato da una serie di canali, tra cui il Centrale, il più lungo e importante di questo versante. Mantenendomi sulla stessa curva di livello e alternando tratti nevosi a roccette scoperte, raggiungo la base di un ventaglio di cinque canali, non particolarmente lunghi ma più tecnici e inclinati, con pendenze che toccano anche i 60 gradi. Essi costituiscono un'altra via, chiamata dagli apritori "A ciascuno il suo", poiché furono aperti in contemporanea da cinque alpinisti.




Senza troppe difficoltà, risalgo quello di sinistra, probabilmente il più estetico dei cinque, che si trova per buona parte in ombra, offrendomi una qualità del manto nevoso migliore, leggermente più portante rispetto agli altri completamente esposti al sole. Dopo un'uscita a circa 55°, sbucando in cresta, vengo accolto da un vento umido e fastidioso che soffia da occidente. In compagnia di qualche bruco di falena orso (Arctiidae), trovatosi esposto a causa dello scioglimento della neve, seguo il filo della cresta per raggiungere i 1930 metri della cima dello Scazzariddo. Dalla vetta, la vista è mozzafiato: il Monte Papa e la valle sottostante si presentano ancora ben innevati. In lontananza, fa capolino il pittoresco lago glaciale Laudemio, per metà ancora ghiacciato. 




Per il ritorno, decido di scendere lungo la cresta opposta, fino a incrociare rapidamente i piloni della sciovia, seguendo i quali ritorno alle strutture turistiche. Non manca la foto di rito ai crochi, davvero numerosissimi, poi cambio d'abito e via al lavoro. Anche stavolta, nonostante le temperature elevate, il Sirino non ha deluso le mie aspettative!




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