Finalmente! Quest’anno la prima invernale è arrivata
in anticipo rispetto gli ultimi anni dove di solito era necessario aspettare la
fine di dicembre. Questa volta siamo partiti il 7 grazie alle nevicate e al
freddo di fine Novembre. In seguito l’arrivo dell’alta pressione ha purtroppo
ridotto le zone innevate al solo settore centrale del Massiccio,le vette più
elevate,i piani di Pollino e Gaudolino.Le temperature si sono mantenute
comunque basse permettendoci in tal modo di trovare ghiaccio.
Per la prima non cerco cose complicate,mi voglio
muovere per saggiare il terreno e dare un’occhiata a qualche via alpinistica di
misto. Si parte destinazione Monte Pollino,la via il Canalone Sud-Ovest,o come
lo chiamano alcuni il “Valangone”. Di neve dovrebbe essercene abbastanza
trattandosi di un canale molto ampio e non estremamente pendente. Qualche
giorno prima mi consulto con l’amico Mimmo,il quale mi dice che le vie in
parete,come Dyrekta e Pollinya presentano salti scoperti,sono un pò vuoti. Forse
solo Squirrell risulta essere quasi in condizione.
Un altro problema,purtroppo ricorrente è la strada che
proviene da Campotenese direzione Colle Impiso,che non viene spalata,oppure
rimane ghiacciata e il rifugio De Gasperi a Piano Ruggio costantemente in
ristrutturazione. Tutto ciò costringe i possessori di auto normali provenienti
dal versante calabro a fare un giro interminabile passando per Viggianello,le
frazioni di Mezzana risalendo infine per la strada di Piano Visitone.Per
fortuna il mio compagno ha un grosso fuoristrada che ci permette di raggiungere
la nostra località di partenza senza problemi.
Il freddo è pungente, - 4 a Vallone Zaperna (una delle zone più fredde d’Italia) e – 1 a Colle Impiso.Già da subito dobbiamo indossare i ramponi e così ci avviamo per il solito sentiero che porta a Piano Gaudolino.La neve è ghiacciata per cui si cammina alla grande,i corsi d’acqua dei vari torrentelli sembrano lastre di vetro. Al contempo la giornata è splendida e c’è un sole meraviglioso ad accompagnarci.
A Gaudolino ci raggiunge un gruppetto di salitori,i soliti pugliesi che preferisce guadagnare la stessa destinazione dalla via normale. Noi invece,dopo alcuni metri di sentiero dove troviamo ampi tratti di vetrato,puntiamo nel bosco direzione avancorpo roccioso del versante Ovest. La salita è dura ma la neve non è alta e farinosa come purtroppo si trova spesso costringendoti ad una progressione faticosa e penosa. Raggiungiamo in tal modo le pareti all’altezza dell’attacco di Squirrell che sembra in condizione,almeno nella parte iniziale,ma essendo privi di corde e dispositivi di assicurazione ci limitiamo soltanto a dare un’occhiata. Aggirati a sinistra i roccioni sbuchiamo sull’ampio e solare canalone che riscontriamo essere in ottima forma.
La progressione è splendida,è tutto ghiaccio e i
ramponi mordono come non mai,solo in alcuni tratti la neve è più morbida ma non
alta. Il paesaggio tutt’intorno è fiabesco:le rocce calcaree e i pini loricati
sono un presepe,un paesaggio lunare,come solo il Pollino sa offrire. Su altri
complessi montuosi infatti dopo il limite altimetrico del faggio non vi è più
nulla,solo roccia. Quì invece,dove finisce il faggio compare il loricato che
ama stare da solo e si staglia fiero come un guerriero. Anche gli esemplari
secchi,bianco argentei con le forme contorte,assumono un aspetto
spettrale,inquietante.
Io vorrei puntare per una uscita più impegnativa quasi
sotto la vetta,una ventina di metri a 60 gradi di pendenza;il mio compagno
invece,molto stanco preferirebbe un’uscita più dolce. Così lo dirotto più a
sinistra in modo da guadagnare subito la cresta e raggiungermi subito dopo
lungo vie più facili. Ci siamo, alle 14.00 il pilastrino dell’IGM che segna i
2248 m. è nostro. Ci sono 0 gradi centigradi e nonostante il freddo,il Sole ci
pervade del suo dolce tepore,permettendoci anche di consumare un pranzo
frugale.
Foto di rito e giù per la via normale. La prima
invernale è fatta. Che sia questa di sprone per una nuova stagione importante e
soddisfacente.
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