Voglia di godersi una giornata stupenda abbagliati da una fulgida
luce di un cielo terso e azzurro, del
tepore del sole che in questo periodo
ristora lo spirito, immergendosi nei caldi colori dell’autunno a
respirare l’aria briosa dei nostri monti. Sensazioni provate nell’ultima uscita
verso il tetto del parco lungo la cosiddetta via normale, che parte da Colle
dell’Impiso, incrocia i Piani alti di Vaquarro e raggiunge attraverso
lussureggianti faggete i Piani di Pollino dai quali ti si apre uno scenario sublime
sulle massime vette del Pollino disposte a corona.
Ma prima di giungere alla nostra località di partenza lungo la strada che porta ai Piani di Ruggio, ci è stato regalato uno strepitoso sorgere del sole che si elevava in tutto il suo fulgore da un vasto mare di nubi che ricopriva interamente la piana di Campotenese e lasciava emergere solo le vette più alte a sembrare isole.
Che dire poi del piacere di gustare un buon caffè che
l’amico Dario ci ha preparato con il fornelletto e la moca prima a quota 1800
m. di Piano Toscano e successivamente sulla vetta del Dolcedorme. Inoltre il fantastico colpo d’occhio regalato dai
pittoreschi laghetti dei Piani che lasciavano riflettere come uno specchio i
monti circostanti davano la sensazione di trovarsi all’interno di un dipinto
dai colori cangianti.
E poi, tra i compagni di avventura ho ritrovato Damiano dopo
l’infortunio occorsogli qualche anno fa nella via del ritorno di una invernale
proprio sul Dolcedorme procurandosi una distorsione al ginocchio ma ora
recuperato completamente e appunto Dario, mia nuova gradita conoscenza con
l’immancabile Pasquale a completare il quadretto di questa giornata.
Lassù, infine a contemplare dalla vetta di questa severa
montagna lo sconfinato orizzonte a perdita d’occhio e lasciando un indelebile
ricordo nel libro di vetta riposto all’interno di un contenitore metallico. Per
la cronaca il quarto da quando vi è stato posto in opera nel lontano 2002 dal
Club Alpino della sezione di Castrovillari ed io tra i partecipanti a
quell’evento.
Ora che ci stiamo lasciando alle spalle l’autunno non
vediamo l’ora che questi monti si ricoprano di neve per ricominciare con grande
entusiasmo una nuova stagione che ci regalerà sicuramente tante vibranti ed
intense emozioni.
"Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo
fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di
boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere,
di precipizi d'intorno che ti infondano molta paura"
Jean-Jacques Rosseau
2 commenti:
ogni tanto una normale uscita ci vuole!ciao e alla prossima!!!
Giusto per ricaricare le batterie
Posta un commento