Dopo le fatiche della “due giorni”nelle Alpi Apuane mi dirigo a sud al confine tra le provincie di Firenze ed Arezzo per ammirare un altro spettacolo della natura,le Balze del Valdarno. Sorgono lungo una striscia di una quarantina di chilometri circa a metà strada fra Firenze ed Arezzo, e sono l'originale risultato conseguente ai sedimenti depositati al prosciugamento del lago pliocenico che milioni di anni fa ricopriva l'intera area.
Le sponde del lago erano delimitate da quelli che oggi sono i monti del Chianti (di modesta entità), e del Pratomagno (molto più elevati). Quando le acque si ritirarono
lasciarono sulle sponde più marcate, ripide
insenature argillose modellate nel tempo da eventi atmosferici.
(lamiabellatoscana.com).
Uno dei sentieri piu' belli per ammirarle è quello “dell’Acqua Zolfina”, che parte
dal comune di Castelfranco Pian di Scò in provincia di Arezzo.Percorso ad
anello lungo circa cinque chilometri si addentra in una vallata molto
suggestiva che mostra tutto lo splendore di una campagna colorata dalle sue
infinite tonalità espresse in coltivazioni a terra, piante da frutto e vigneti,
dove le Balze sono sempre le protagoniste principali tanto da avere
l’impressione di trovarsi in un Gran Canyon d’America.
Dichiarata area protetta di interesse locale,si possono altresì ammirare
anche nei comuni di Reggello, dov’è conservato un prezioso trittico del Masaccio
nella chiesa di Pieve a Cascia, Terranova Bracciolini,Loro Ciuffenna,Laterina ed altri.
Con i loro
pinnacoli e guglie giallastre rappresentano un paesaggio così caratteristico
che anche Leonardo da Vinci ne rimase affascinato al punto tale da sceglierle
come sfondo per alcuni dei suoi dipinti tra cui la Gioconda.
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