Un fantastico e sontuoso
Cannitello quello fatto con Pasquale Lunedì 16 Febbraio. E’ annoverato tra le
cosiddette “Minori che contano”,un gruppo di cime che sovrasta la Valle
dell’Esaro, satelliti della Montea,del Monte La Caccia e Petricelle. Comprendono
il Monte Faghitello (1432 m.),Serra La Croce (1438 m.),il Cannitello (1464 m.)
e La Castelluccia (1296 m.).Minori forse solo per quanto riguarda la quota ma
di certo non dal punto di vista dell’ambiente selvaggio in cui sono
collocate,dai panorami mozzafiato che offrono in tutte le direzioni e dalle
atmosfere wilderness in cui ci si può immergere.
Una splendida cornice di selle e creste imponenti e aderte,segnate da enormi e strapiombanti bastionate rocciose e culmini acuti e seghettati,valloni dirupati,orridi profondi che si tuffano verso valle. A dominare la scena risalendo verso il bellissimo rifugio Belvedere è l’imponente parete ovest di Monte La Caccia ed è davvero inusuale vedere queste cime copiosamente innevate considerando la loro esposizione ad Ovest e di rimpetto al mare.
Una ascensione in cui abbiamo praticamente indovinato tutto,dalle previsioni meteo in quanto quel giorno tutto il Pollino e l’Orsomarso erano chiusi da nubi grigie e fitte ad esclusione appunto dalla zona da noi battuta alla quantità e qualità della neve. Venticinque,trenta centimetri semicompatta da non richiedere assolutamente l’uso delle ciaspole ma neanche dei ramponi,insomma una camminata piuttosto agevole su una neve perfetta.
Partenza dai 730 metri di Trifari, ridente frazione montana
di Belvedere Marittimo. Non appena usciti dall’auto un simpaticissimo volpino
che chiamiamo Willy si precipita scodinzolante verso di noi in cerca di coccole
e avventura. Ci seguirà fino in cima e ritorno,diventando in tal modo il nostro
cane guida. Il sentiero,ben tenuto è utilizzato anche da frotte di fedeli in
occasione della festa della Santa
Croce . Il 22 giugno ha luogo un pellegrinaggio con processione che parte
appunto da Trifari e giunge alla piccola chiesetta posta su Sella Croce costruita
nel 1935 in cui si celebra una Messa che rappresenta una grande attrazione per
i numerosi turisti che vi partecipano.
Quì il panorama ti rapisce,alle
nostre spalle il litorale tirrenico all’altezza di Belvedere e Diamante dove
occhieggia l’isola di Cirella e all’orizzonte si intravedono tre delle isole
Eolie,Stromboli fumante fra tutte. Verso sud i valloni dirupati di Monte Cannitello
e alla nostra sinistra l’imponente parete Sud Ovest e gli orridi canaloni di
Monte La Caccia che si incuneano verso la frastagliata cresta di vetta
festonata da pini loricati.
A quota 1100 incontriamo la
neve,prima a chiazze e poi abbondante per cui sarà necessario indossare le
ghette.Il sentiero prosegue fino ad intersecare un fosso superabile attraverso
comodi ponticelli in legno all’altezza di un abbeveratoio che troviamo
ghiacciato. Subito dopo, snodandosi su terreni erosi,dalla fine e grigia ghiaia
calcarea,sempre in mezzo ai pini,zigzagando e guadagnando quota raggiungiamo il
Rifugio Belvedere a 1335 m.,unico rifugio insieme a quello di Piano Gaudolino
di “tipo alpino” nell’areale del Pollino, ovvero raggiungibile soltanto a
piedi. La pittoresca baita è gestita dall’associazione “Amici della Montagna”di
Belvedere Marittimo.
Le condizioni climatiche ora cambiano
improvvisamente. Folate di vento da Est cariche di umidità portano nubi a
banchi le quali affacciandosi dalla linea di cresta sul mare e trovando l’alta
pressione vanno a sfaldarsi. L’atmosfera è surreale,sembra essere sospesi fra
cielo e mare in uno scenario di cime aguzze,pini loricati e valloni dirupati.
Ora bisognerà impegnare in un saliscendi la cresta che da Serra La Croce si
snoda tortuosa fino al più distante Cannitello che si erge imponente dando la
sensazione di essere molto più elevato di quanto sia.
Intanto il nostro buon Willy si
impegna come un matto andando avanti e indietro sulla neve seguendoci o
precedendoci. Prima di impegnare la dura erta finale che ci condurrà dritta
sulla vetta più alta del Cannitello effettuiamo una breve digressione verso una
sua anticima molto panoramica.
Dalla cima del Cannitello il
panorama si apre ancor più maestoso verso la profonda gola dell’Esaro
sormontata dalle due cime del Faghitello e dalla Montea.Monte La Caccia le fa
da contraltare precipitando repentinamente verso il mare. Il litorale tirrenico
con l’isola di Cirella e i centri di Belvedere Marittimo e Diamante piccoli
sotto i nostri piedi, mentre a sud chiudono la fantastica linea di cresta le
altre due cime più basse del Cannitello con la vetta più arrotondata de La
Castelluccia.
Davvero strano il contrasto
scendendo poi lungo il sentiero dell’andata incontrando aria più calda con il mare
di fronte. Sembra di tornare da una escursione fatta in primavera. Il cagnolino
che in vetta ci aveva abbandonato ricompare improvvisamente ad un quarto d’ora
dall’auto. Sempre contento e scodinzolante oggi è stato il protagonista di una
bella giornata trascorsa tra le nevi delle sue montagne.
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