A volte dalle vette del Pollino con il cielo terso e in condizioni di visibilita' ottimali, e' possibile scorgere la sagoma inconfondibile dello Stromboli, una perfetta piramide che emerge dal blu cobalto del mar Tirreno con il suo caratteristico pennacchio. Mi sono riproposto di visitarlo per osservarne i crateri sommitali e finalmente l'occasione si e' presentata due anni fa.
Purtroppo in quel periodo lo Stromboli stava attraversando una fase eruttiva piuttosto concitata. Si trattava di un'attività effusiva dalla bocca situata a 650 m di quota, che produceva flussi lavici sull'alta parte della Sciara del Fuoco. Si osservavano anche sporadiche emissioni di cenere dalle bocche sommitali, con espulsione di materiale piroclastico.
Quando si verificano
queste condizioni l'ascensione in vetta e' interdetta per motivi di sicurezza e
così ho dirottato la mia attenzione all'Etna e al Cratere dell'isola di
Vulcano, ed e' stata un'esperienza davvero emozionante e rimunerativa che ho
già raccontato in questo blog. Chissà quando il vulcano Eoliano sarebbe tornato
alla solita attività stromboliana. Potevano volerci giorni, mesi o forse anni.
Il mese scorso
facendo una telefonata alle guide della Magmatrek ho appreso che la cosa era
fattibile ed è partito subito l'iter per organizzare la spedizione allo
Stromboli integrandola magari ad un'altra escursione da farsi sempre
nell'arcipelago delle Eolie. Così venerdì 14 Ottobre in nottata mi muovo
direzione Villa San Giovanni per traghettare, raggiungere Milazzo e da li imbarcarmi
con l'aliscafo per Stromboli. Devo arrivare in mattinata in modo da avere il
tempo di sistemare il bagaglio nel b&b, riposare un po', mangiare qualcosa
di leggero e prepararmi per l'escursione che sarebbe partita alle 15.
Il maltempo dei giorni precedenti che ha fatto
disastri al nord rischia però di compromettere la partenza per le isole. Infatti
il comandante dell'aliscafo da' l'ok solo un quarto d'ora prima dell'orario
stabilito. Sospiro di sollievo e si va anche se il mezzo balla un po' per colpa
del mare mosso. Scalo a Vulcano, Lipari, Salina e Panarea e finalmente in
perfetto orario giungo a destinazione.
Stromboli e' una
comunità di pescatori ed agricoltori che da sempre ha scandito la sua vita in
base all'umore del vulcano, si proprio lui,"Iddu" come lo chiamano i
suoi abitanti attribuendogli una natura divina. Importanti sono state in
passato le notevoli produzioni di capperi (si arrivo' ad esportarne fino a 5000
kg l'anno) e la coltivazione della vite che un'ondata di peronospera in passato
ha però decimato, inducendo gran parte della popolazione ad emigrare in
Australia. Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη
(rotondo) per via della sua forma. In siciliano “strummulu” significa trottola
ed infatti questo termine dalle mie parti e' usato in riferimento ad uno
sgabello tronco-conico proprio simile
alla forma di un vulcano.
Ha una
persistente attività esplosiva detta "stromboliana" ed è uno dei
vulcani più attivi del mondo e quando di tanto in tanto si arrabbia mette
davvero paura. In passato alcune eruzioni importanti fecero molte vittime
sull'isola e un terremoto causo' addirittura uno tsunami di 3 metri che fece
danni sulla costa calabra a Capo Vaticano. Si parte cosi' dalla localita'
S.Vincenzo con un caldo sciroccoso soffocante in 19 circa, suddivisi tra
francesi in maggioranza, americani, qualche tedesco e tre italiani soltanto. Nota
curiosa la guida che ci accompagna, Paolo fa parte di quelle del Monte Rosa di
Gressoney (com'e' piccolo il mondo!!).
Durante
l’ascensione lungo un comodo sentiero il paesaggio diviene man mano sempre piu'
grandioso e subito dopo la fascia vegetazionale appare il paese di Stromboli e
la sua costa che assume una forma di omega mentre la scoglio di Strombolicchio
se ne sta isolato come un puntino in mezzo al mare. Tutto ha un fascino arcano,
la polvere nera, le bombe laviche e lassu' le colonne di fumo che si innalzano
dai crateri che a breve daranno spettacolo.
E' una strana
sensazione quella di trovarsi su una montagna ed essere circondati
completamente dal mare. I gruppi giungono in vetta all'imbrunire, ogni guida
delimita lo spazio per i suoi escursionisti e disponendoci in riga siamo pronti
per l’esibizione dei tre crateri attivi che sono proprio davanti a noi.
Quando sei
lassù, cominci a sentire il respiro del vulcano, una sorta di brontolio
profondo, cavernoso ,e' la voce della terra, il "puffing",un gorgoglio di lava e lapilli che non smette
mai, e che a cadenza regolare poi lascia esplodere le sue bocche di fuoco come
cannonate a volte con emissione di gas, altre attraverso eleganti zampilli di
lava, blocchi e materiale piroclastico vario. E noi piccoli uomini sulla vetta
a quota 918 m. allineati in prima fila come in un teatro o sugli spalti di uno
stadio ammiriamo rapiti lo scenario che esso ci offre.
Restiamo lassu'
per molto tempo aspettando il tramonto, il sorgere della luna piena e il
sopraggiungere dell'oscurita' che rende ancora piu' vivo ed emozionante lo
spettacolo del vulcano. E' l'insaziabile curiosità di noi esseri umani che ci
porta ad intrufolarci sempre in cose molto più grandi di noi, il creato che si
svela attraverso manifestazioni straordinarie della sua potenza che noi
possiamo soltanto osservare meravigliati e studiare senza poter fare altro.
Poi c'è l'altra
faccia di Stromboli che con la sua architettura di case bianche, la semplicità
dei suoi abitanti e la sua quiete ti rapisce. E' un posto molto romantico anche
perché non vi e' illuminazione nei vicoli,e passeggiare lungo le sue stradine e'
un'esperienza che ti porta indietro nel tempo. Infine per chiudere in bellezza,
sulla spiaggia di sera una splendida luna piena fa capolino sul mare a
suggellare la spettacolare uscita di oggi. L'indomani partenza verso un altro
gioiello delle Eolie, l'isola di Panarea per un interessante ed entusiasmante
giro.
2 commenti:
non c'è che dire spettacolo!!ti sei proprio divertito..
Diciamo fortunato perché era da questa primavera che non aveva un'attività così.Al più presto montero' il video.Ciao e grazie.
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