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venerdì 5 agosto 2016

Gole del Raganello l'Attraversata dei due ponti




Giorno 31 Luglio 2016 nel programma Cai Castrovillari è inserita la discesa delle Gole basse del Raganello organizzata da Francesco con cui ci siamo sentiti solo per telefono qualche settimana prima per accordarci su un’altra uscita. Ora ho il piacere di conoscerlo di persona e il giorno non può che essere propizio visto il gran caldo di questo periodo.





































La sortita prevede la discesa dell’ultimo tratto del torrente partendo dall’Ostello della gioventù di Civita, scendendo lungo il sentiero degli oleandri intersecandone il suo corso poco prima della Grande Frana. Visto però che i partecipanti non sono numerosi,otto in totale,decidiamo proprio alla piazzetta del paesino arberesh di allungare il tragitto lasciando qualche auto a Civita e con le altre raggiungere la località S.Martino per attaccare un altro sentiero che scende al Ponte d’Ilice. Abbiamo in tal modo definita la discesa”L’Attraversata dei due ponti”,dal Ponte d’Ilice al Ponte del Diavolo.




































E’ un’ottima soluzione perché se si vuole fare il percorso integrale basta risalire il fondo delle gole per alcune centinaia di metri fino a Pietraponte e fare ritorno risparmiandosi in tal modo l’incombenza di portare le auto a San Lorenzo Bellizzi per andarle a recuperare successivamente alla fine della discesa





































Penso che con il recupero del sentiero che scende appunto al Ponte d’Ilice si possano attuare tre soluzioni diverse per quanto concerne le Gole Basse. 1 Attraversata integrale: da Pietraponte a Ponte del Diavolo,la più impegnativa e lunga, sicuramente per esperti.2 da Ponte d’Ilice al sentiero degli Oleandri,il tratto più semplice dove a parte un unico punto dove bisogna usare la corda per scendere un piccolo salto,il resto si cammina, quindi adatto a tutti. In tal caso si abbandona il fondo delle gole proprio dove arriva tale sentiero. Prima di risalire verso l’Ostello si può andare un po’ più giù a vedere la Forra Oscura,bellissima e misteriosa e poi tornare indietro.3 il tratto finale dalla Forra Oscura al Ponte del Diavolo,anch’essa per esperti in quanto vi sono diversi tratti tecnici dov’è necessario l’uso della corda per superare alcuni salti e scivoli,ma in compenso lunga soltanto un terzo rispetto alla discesa integrale.







































Insomma diverse soluzioni per passare una giornata diversa in un ambiente fantastico a godere della frescura delle sue acque in quello che definisco a ragione“il Gioiello del Pollino”.Come dicevo siamo in otto, io, Francesco, Massimo del Cai di Pistoia, comunque calabrese, altri due giovani di Rossano,Salvatore che ci lascerà al sentiero degli Oleandri e due vecchie conoscenze,Franco e Nicola.





































A parte l’acqua stranamente torbidissima che non ci permette di vedere dove mettere i piedi,attraversiamo ambienti fiabeschi quali la stretta Forra d’Ilice,la Conca degli Oleandri,la Forra oscura,la Frana Ciclopica,la Grande Muraglia ed infine il vertiginoso Ponte del Diavolo dove alcuni turisti si bagnano i piedi e stanno al fresco dell’ombra della vegetazione.






































Dalla Frana Ciclopica è tutto un divertimento nelle manovre di corda ma ovviamente realizzate in estrema sicurezza con Francesco che dimostra perizia e padronanza delle tecniche di torrentismo a dirigere le operazioni.




 






























Anche se ho percorso il fondo di queste meravigliose gole tante volte (la mia prima discesa integrale risale proprio a diciotto anni fa,esattamente il 3 Agosto 1998) è sempre una grande emozione ripercorrere questo itinerario tra pareti strapiombanti che si elevano per centinaia di metri,in alcuni punti levigate e modellate dall’azione erosiva dell’acqua,in altri tormentate da crolli e spaventose frane,dal brusio e dallo stillicidio delle sue acque,dai cromatismi della vegetazione,dai caleidoscopici giochi di luci ed ombre fra le rocce,da formazioni di travertino e da divertenti cascate e pozze da superare a nuoto.






 





























In questo ambiente ti senti veramente piccolo e ti rendi conto che sei soltanto un ospite che deve entrarvi in punta di piedi dov’è palpabile la potenza della natura e la bellezza del creato. Dopo due anni di assenza dalle Gole del Raganello è stato davvero un piacevolissimo e graditissimo ritorno.  




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