E’ trascorso un anno
dall’ultima solitaria sulla “Via del
Corvo” e dalla mia prima su “Solco Dritto” sempre sul versante Nord di Santa
Croce, spettacolare palestra di ghiaccio costellata di innumerevoli canali e creste. L’anno
scorso aspettai troppo nel fare questa
via e dopo la prima parte con scarso innevamento giunsi con Pasquale all’ampia
radura dove il canale si apre e li, aimè fine della neve. Arrancammo con le
picche sull’erba e più in alto,sfruttando le residue placche di neve
raggiungemmo la vetta.
Questa volta l’ho voluto” recuperare” ripetendolo in solitaria e con condizioni eccezionali.E’ indubbiamente uno dei più spettacolari canali della parete. Neve favolosa sin dall’inizio, tanto che sono costretto a calzare i ramponi già alla base della Neviera nel bosco.Devo però muovermi velocemente perché la previsioni danno deciso peggioramento nel pomeriggio.La base del canale,a quota 1560 è interessato da evidenti smottamenti del manto nevoso dovuti alle abbondanti nevicate degli ultimi mesi.
Si sale così su neve ghiacciata con pendenze di 40°.Tuttavia,le difficoltà dovute dalla presenza di brevi risalti rocciosi vengono sistematicamente appiattite dalla gran quantità di neve che rende il canale stracolmo. Superata la prima parte del “Solco” che procede appunto dritto dentro il bosco, emergo nell’ampio slargo dove il canale si apre. Bisogna puntare decisamente dritto fino a che esso non si richiude ,per affrontare il pendio superiore 20m, 55°,e passaggio di II, quello che l’anno scorso era completamente scoperto.
Guardando a sinistra ci sarebbe la possibilità di operare
delle varianti risalendo due canali probabilmente più impegnativi e tecnici.
Saranno sicuramente oggetto di una futura ricognizione. Poco al di sotto del
punto in cui il canale si restringe la neve ghiacciata diventa ghiaccio vivo
rendendo la progressione estetica, slanciata e divertente, su pendenze che
variano dai 40 ai 50° max. seguendo un ampio curvone a sinistra. Alla fine del
canale risalgo il pendio senza via obbligata fino alla cresta (q. 1850). Da qui
in pochi minuti giungo in cima.Spettacolare
da questo punto di osservazione la piramide perfetta di Monte Alpi lambita da
timidi raggi di sole mentre all’orizzonte fa da contraltare il mastodontico Monte Sirino.
La temperatura è di zero gradi e già minacciosi nuvoloni neri giungono da Nord-Ovest trasportati dal vento e carichi di neve. In effetti ho il tempo di scendere velocemente lungo i ripidi pendii della Neviera e ripercorrere a ritroso la sterrata che conduce al rifugio Tellus Mater che si mette a nevicare a regime di bufera.Sarà così anche lungo la strada che scende da contrada Miraldo fino all’imbocco dell’autostrada all’altezza di Lauria Nord e a Laino Borgo dove le condizioni migliorano decisamente. Una atmosfera da pieno inverno. Siamo però al 7 di Aprile.
2 commenti:
che peccato non essere stato lì con te! immagino che divertimento....ciao e a presto
Ci possiamo rifare.Un caro saluto
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