Nelle giornate torride ed afose non c’è di meglio della
pratica del torrentismo,sempre a contatto con l’acqua all’ombra e alla frescura
del bosco. Quest’anno inauguriamo con la discesa delle cascate del fiume
Esaro.La Valle omonima è un luogo selvaggio di estrema bellezza adagiata ai
piedi della Montea. L’Esaro ha due rami sorgentizi,quello di destra orografica,
corre lungo una spettacolare gola,ma è sempre secco. In sinistra orografica
invece,sorge sotto la cima di monte Faghittello e dopo aver attraversato il
vallone tra quest’ultimo e Serra del Finocchio,descrive nella parte inferiore
una serie di cascate miste a marmitte stupende. E’ conosciuto sin dai tempi
della colonizzazione greca per essere stato una “via d’acqua”usata per il collegamento
Jonio- Tirreno.E’costeggiato da un sentiero che si inerpica fino al Passo della
Melara,e da lì attraverso un’altra pista si sposta sul versante “mare” fino
alla chiesetta di Serra La Croce,snodo importante per l’ascensione ad’una serie
di cime quali il Cannittello,La Castelluccia,La Caccia.
Partiti dal “Passo dello Scalone”alle 7,con Pasquale scendiamo poco più in basso per intraprendere la sterrata che giunge alla località Renazzo dove si attraversa il torrente Massapollo.L’ambiente è grandioso e selvaggio,da sinistra le dirupati pareti del Cannittello e Serra Croce che precipitano a Valle,al centro le propaggini di Montea e Petricelle e a destra la boscosissima Serra del Finocchio che sale ripidissima prima di collegarsi dopo una interminabile cavalcata al crestone principale della Montea.
Poco dopo il Massapollo incrociamo il fiume Esaro,dove scorre acqua in abbondanza e questa è una sorpresa perché essendo interessato da fenomeni di permeabilità,in questo tratto è quasi sempre in secca. In realtà se l’acqua non è abbondante essa scompare sotto il suo letto. Chissà le cascate…Il timore che quest’ultime possano avere una portata tale da comprometterne la discesa. Invece realizziamo che lungo le pareti lisce scorre la giusta quantità d’acqua,in modo da effettuare la discesa in tutta sicurezza. Risaliamo così il sentiero lungo il fiume fino a raggiungere il primo salto. Da questo punto togliamo fuori l’attrezzatura e via con le calate in “doppia” sfruttando solidi arbusti ai lati del fiume. Vi assicuro,un bel divertimento. In particolare il penultimo salto davvero spettacolare,un primo tratto di sei,sette metri su marmitte e poi un salto di una dozzina di metri quasi verticale con l’acqua che ti scorre davanti. Concludiamo con due cascate consecutive che segna la fine della discesa.
Si tratta di un bel percorso di torrentismo “tecnico” alla
portata di tutti,previa la giusta preparazione a questa pratica e la capacità
di usare corde e discensori in un ambiente davvero suggestivo,d’incanto,lontano
dai soliti circuiti escursionistici.
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