Itinerario in notturna tra domenica 4 e lunedì 5 Agosto per
evitare il forte caldo di queste torride giornate d’Agosto. Partenza da Colle
dell’Impiso all’una e quindici insieme a Pasquale direzione Colle Gaudolino e
Monte Pollino. Questa volta non ci sarà la luna piena ad accompagnarci e
rendere quasi inutile l’uso della lampada frontale. In compenso però l’incanto
di uno straordinario cielo stellato come ormai è impossibile osservare dai
centri abitati. La Via Lattea che,come un fiume attraversa il firmamento ci
lascia letteralmente a bocca aperta. Verso nord,mentre risaliamo il ripido
sentiero per il Pollino,l’Orsa Maggiore sta per tramontare e la scia di qualche
satellite artificiale e più di un aereo di linea interrompono di tanto intanto
questa pace assoluta. Foto di rito al pino loricato secco piazzato come un
fedele guardiano prima di impegnare l’aerea cresta sud ovest.
Quì spesso si verifica una inversione termica tale da
passare al caldo umido durante la marcia nel versante a Nord ad un vento freddo
teso da N-E che ci costringe ad indossare la giacca a vento; temperatura 11
gradi a 2200 metri. Ma il grande spettacolo si concretizza grazie alla pioggia
di stelle cadenti in tutto l’emisfero;ricordo che ci avviciniamo alla notte di
S.Lorenzo. Ne conteremo una ventina,forse più. Sulla vetta del Pollino che
raggiungiamo alle 4 circa fa piuttosto freddo. Una breve pausa rannicchiati nel
piccolo anfratto di pietre vicino al pilastro dell’IGM e poi giù lungo la
cresta S-E per raggiungere la conca di Sella Dolcedorme,quota 1900 m. Da quì assistiamo
rapiti dall’inaspettato sorgere di un limpidissimo spicchio di luna che fa capolino
fra i pini loricati di Serra Ciavole e Dolcedorme.
Emozione su emozione dunque. Comincia ad albeggiare e il
nostro obiettivo è cogliere la nascita del nuovo giorno sulla vetta del Parco
come ormai è tradizione da un paio d’anni a questa parte. Impegniamo così l’evidentissima
traccia che ci porta al Passo di Valle Piana e poi tra le roccette ci portiamo
sull’ultimo segmento di cresta per i 2267 m. di vetta. Ecco un sole rosso fuoco
che sorge,un po’ disturbato dalla coltre di foschia che si alza spesso dal mare
all’orizzonte. Il nuovo giorno è nato. I tenui raggi di Sole inondano
gradualmente tutto il paesaggio fatto di rocce , brulle e verdi praterie a
dissipare la stanchezza e il sonno spezzato della notte. Tutto diventa
chiaro,tutto diventa luce. Sono le 6.00 di uno splendido e caldo mattino. Dopo
la tradizionale foto in vetta e una dedica lasciata nel libro di vetta giù
verso il ritorno e,a recuperare forze e il sonno perso….forse.
1 commento:
gran bella nottata,sotto un cielo stellato,e qualche stella cadente a farci un pò di compagnia...ciao e alla prossima
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