Lunedì 10 febbraio ’14. Condizioni
non eccezionali per le vie di misto
presenti nel versante sud ovest del
Pollino,ma un po’ dappertutto. Purtroppo dalle nostre parti,quest’anno l’inverno
non si è fatto vedere per niente,qualche sporadica nevicata che ci ha illuso e
subito dopo temperature primaverili che
persistono nonostante il periodo. Succede sovente che dobbiamo andare dove
possiamo,non dove vogliamo;dove in pratica esistono condizioni accettabili.
Con Pasquale al momento
della partenza abbiamo così deciso,li per li direzione Pollino ,contrafforti
rocciosi di sud ovest dove il sole arriva tardi e non riesce a sciogliere la
neve se non più lentamente rispetto le altre zone. Per raggiungere il Colle
dell’Impiso però dobbiamo operare il solito aggiramento verso Viggianello per
la strada Ruggio-Visitone,novanta chilometri
scomodi per chi proviene dal versante calabro e non ha il fuoristrada.
Di buon mattino il manto nevoso risulta solido tanto che permette una camminata agevole. Le ciaspole le lasceremo prima dell’attacco della via,per recuperarle al ritorno. Da lontano a parte Squirrel,le altre vie sembrano povere di neve,semivuote con salti scoperti.
A ridosso dell’attacco
prepariamo il materiale e si parte con il primo tiro,60 metri su una neve
appena appena accettabile. Le piccozze a stento trovano i giusti appigli e solo
in alcuni punti indovinano il ghiaccio, per il resto neve morbida,rocce ed erba
affioranti. Sosta in un piccolo pino loricato. Secondo tiro,si prosegue verso l’alto
e si taglia a sinistra lungo lo slargo nevoso dove la via si dirama. Come per
incanto riesco a trovare anche un punto sufficientemente duro da piantare un
piolo con fettuccia per fare sicura.
Proseguendo mi incuneo nella
strettoia dove compare un salto di due metri circa. A lato un bel pino loricato
per la sosta dove recupero il compagno. Il salto purtroppo è scoperto. Un
piccolo accumulo di neve alla base e cinque,sei centimetri di neve morbida
sopra. Provo e riprovo con le piccozze a fare presa per issarmi ma niente da
fare. Dobbiamo abbandonare per operare una variante. Faremo un bel traverso
verso destra in modo da recuperare la cresta,risalirla per un po’ e se sarà
possibile rientrare nel canale.
Il traverso risulterà delicato per via dello stesso problema di scarsità di neve. Quella presente è morbida e spesso le piccozze impattano sulle rocce o sull’erba. C’è da stare attenti,anche i ramponi hanno difficoltà a fare una presa sicura. Con l’ausilio di due chiodi che danno sicurezza conquistiamo la crestina. La risaliamo con un tiro di quaranta metri e un tratto di III+ e raggiungiamo l’orlo superiore del canale che praticamente è all’uscita.
Ora non ci resta che
percorrere la cresta Ovest per arrivare in vetta. Quì il Pollino diventa
severo,un vento molto impetuoso rende difficile la marcia. L’ultimo tratto
sembra la cresta terminale del Monte Bianco,e intorno il panorama è superbo. Riusciamo
in lontananza ad intravedere lo Stromboli e addirittura l’Etna.Chiude il colpo
d’occhio una sontuosa Serra Ciavole dominata da una splendida luna.
Abbiamo anche difficoltà a
fare l’autoscatto per via del vento che spazzerebbe la macchina fotografica ma alla
fine ci riusciamo. Infine per la discesa impegniamo il canalone sud ovest,recuperiamo
le ciaspole che a questo punto della giornata e le temperature in rialzo mi
serviranno fino all’auto che raggiungiamo all’imbrunire.Nonostante i capricci
di questo pseudo inverno abbiamo portato a termine un’altra bella impresa.
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