Le Piccole Dolomiti di
Frascineto sono uno straordinario complesso roccioso che domina i piccoli
abitati arberesh di Frascineto e Eianina.Generatosi da antiche frane
avvenute nella notte dei tempi e
dall'erosione carsica rapisce subito il visitatore che si trova anche solo a
passare da qui.
Svettano monumenti e balze rocciose dalle forme maestose e bizzarre che danno l'impressione di trovarsi realmente sulle Dolomiti tanto piu' quando se ne percorrono i sentieri e gli itinerari escursionistici, le vie alpinistiche qui' numerose o si arrampica in falesia.
A tal proposito nell'avancorpo
di destra della Timpa del Crivo e' stata
attrezzata un paio di anni fa una
palestra di arrampicata molto apprezzata e frequentata dai clymber di tutto il
sud Italia.
Ad alcune di queste strutture
rocciose ho dato I nomi come la “Donna che prega”,il “Torrione”,la
“Madonnina”,la “Cengia”e “L’Arcomagno di Eianina”.Nel complesso,addentrandosi
nel dedalo di passaggi tra le rocce vi e' la possibilità di effettuare percorsi
diversi partendo dalla bellissima
mulattiera che si stacca dal campetto di bocce di Eianina in località Commenda
di Malta.
La pista in parte creata ed
allargata per consentire il transito delle bestie da soma dal paese ai monti si
inerpica lungo il fianco della parete
della Timpa del Crivo fino a collegarsi a monte della conoide detritica ad un
altro sentiero che raggiunge il Timpone del Corvo.Questo percorso e' anche
chiamato Anello della Giumenta.
Due anni fa per espandere l'esplorazione del complesso,giunto al di sopra del Crivo mi sono diretto
verso
est attraverso una stretta mulattiera e arrampicando poi su piccoli salti e
canalini inventandomi un percorso personale.
Giunto però un po' oltre il bellissimo arco naturale che pare sia senza nome (il mio Arcomagno) e successivamente seguendo una traccia lungo una spettacolare parete piena di concrezioni me ne sono sceso verso il paese concludendo quello che già era un fantastico giro.
La volontà di completare
quella che ritenevo un'opera incompiuta mi ha fatto ritornare per continuare
dove avevo lasciato due anni fa e raggiungere infine il Timpone del Corvo.Parto
in un giorno caldo ma molto ventoso e di buon ora.Come la volta precedente
ripercorro la prima parte puntando decisamente la cresta che delimita l'ultima
bastionata importante dopo l'arco naturale.
Comincio cosi' la risalita in
facile arrampicata fino a portarmi al di sopra di essa,a ridosso del Timpone
Castello che con i suoi 1139 m. e' il rilievo maggiore delle Piccole
Dolomiti.Da questo punto diventa tutto
un fantastico percorso sul filo di cresta fino agli 846 m. del Timpone
del Corvo.
Il panorama mozzafiato va dal
mare jonio,la piana di Sibari e la Sila lontana.Da Ovest a Nord il monte
Caramolo che domina la cittadina di Castrovillari e la Manfriana spiccano tra
le cime del Pollino.Lungo il cammino il
vento soffia così forte ed insistente che faccio fatica anche a scattare foto e
verso la fine quando sono particolarmente esposto alla sua furia sono costretto
a smontare anche l'actioncam dal casco usata per la prima volta in questa
occasione per paura che me la porti via benché ben fissata con fettuccia e nastro biadesivo.
Una bella arrampicata fatta in meno di sei ore realizzando un percorso completo molto vario e divertente tra antiche mulattiere,superando e aggirando salti di roccia,grotte e archi naturali , ricoveri di pastori in pietra abbandonati e vaste praterie tra ginestre e macchia mediterranea.
Itinerario dalle molte chiavi di lettura,geologiche,storiche,antropologiche, assolutamente da consigliare,magari non quando fa molto caldo considerando l'esposizione a sud e la quota modesta,ma altamente appagante.Se volete rivivere questo mio breve viaggio vi invito a vedere il mio primo video realizzato con l'actioncam qui..Buona avventura.
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