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venerdì 21 gennaio 2011

Isabel (Variante invernale allo Spigolo Ovest)





Partire alle prime luci dell’alba dai 900 m dei ruderi del convento del Colloreto alle 6 di un limpido mattino, ha del magico. Sembra di trovarsi in una favola medievale. Le antiche rovine cominciano a prendere forma al tenue chiarore che gradualmente si diffonde tutt’intorno e mentre sotto di noi,il lungo serpentone dell’autostrada si perde all’orizzonte ci avviamo per la “Scala di Gaudolino”,il sentiero che per lungo tempo ha rappresentato la via d’ingresso dei moranesi alla montagna. E’ anche denominata “Via della neve” perché in sella a muli e asini ci si approvvigionava della neve che successivamente si vendeva sotto forma di ghiaccio al mercato di Castrovillari.La bellissima mulattiera conduce attraverso un percorso estremamente vario e cangiante al Piano di Gaudolino a 1684 m. punto di partenza per innumerevoli salite su Monte Pollino.


Insieme a Pasquale vogliamo raggiungere il monte di Apollo dal versante Sud sapendo che dovremmo colmare 1346 metri di dislivello e tentare la salita lungo il canalone S-O. Il sentiero nel primo tratto è invaso dall’acqua proveniente dalla sorgente della Serra descrivendo una pittoresca cascata  con le balze costellate di pini loricati del Pollinello e Gaudorosso.Durante la salita lungo il Vallone del Colloreto incontreremo diverse cascatelle fino a raggiungerne la sorgente,le cui acque sgorgano da un ampio pertugio direttamente dalla viva roccia circondate da policromi muschi dai colori rosso-arancio che contrastano col verde della faggeta. Norman Duglas,ricalcando lo stesso percorso nel 1907 per recarsi a Terranova del Pollino ebbe a dire:”Nessuno che visiti queste regioni deve rinunciare alla visione di questo spazio rinchiuso dalle cime dei monti”.


Dopo due ore e mezza raggiungiamo il Piano di Gaudolino abbondantemente innevato. Il versante occidentale della grande montagna si staglia di fronte a noi,roccioso e impervio fatto di pareti strapiombanti e ripidi canaloni. Lungo la parete Ovest corrono tre vie di misto di tutto rispetto:Pollynia,Dyrekta e Squirrel.Subito a destra si staglia il Canalone Sud-Ovest con le sue varianti. Impieghiamo un’altra oretta per raggiungere la base della parete lottando con la neve morbida e i piccoli faggi contorti che ci rendono difficoltosa la progressione. In realtà siamo entrati nell’area che alcuni anni fa è stata oggetto di una poderosa slavina spezzando e sradicando i faggi lungo il suo percorso. Di conseguenza si è generato qui un nuovo ripopolamento di faggi. Giunti alla base,dopo lo spigolo che innesta al canalone S-O i miei occhi  impattano improvvisamente in un canale che si innalza ripido e dritto nella roccia alla cui sommità giace un tronco di pino loricato abbattuto. La pendenza è notevole (55,60 gradi) di misto. Abbandono l’idea di risalire per il S-O fatto già diverse volte optando per quest’altro canale seppur più breve,ma molto più tecnico,privi di assicurazioni. Unica piccola preoccupazione è che Pasquale ha solo una piccozza e come quelli del mestiere sanno bene,affrontare certe pendenze con ghiaccio e misto richiede l’uso di due piccozze in quella che è definita in gergo alpinistico “progressione in piolet traction”. Comunque si va!





La prima parte ha uno sviluppo di una ottantina di metri,sale dritto,elegante con pendenza costante (60°) fino alla base di un tronco abbattuto dove si può fare una sosta. Si esce così dal canale vero e proprio. Ci si sposta poi leggermente verso destra (faccia a monte)raggiungendo una piccola spalla da dove ci si affaccia su strapiombi che danno sul canalone S-O. Nella seconda parte (70 m) sempre dritto,si impegna una rampa con pendenze più dolci (45°)fino a raggiungere la base di un anfiteatro roccioso da risalire con molta attenzione e assicurati per via di un passaggio delicato ( 6 m. III°,TD).Non avendo a disposizioni dispositivi per assicurazione decidiamo di spostarci per vie orizzontali a destra lungo un traverso a tratti molto esposto,finchè tra contorti pini loricati ci adagiamo sul canalone Sud-Ovest. Se si risale anche quest’ultima parete si sbuca sullo spallone delle pareti Ovest. In totale l’intero tracciato avrebbe uno sviluppo di 200 m.




Dopo questa fatica che ci prova non poco abbiamo l’incombenza di risalire il resto del canale Sud-Ovest. In alto ci spostiamo verso destra fino a montare la cresta che separa questo canale con il “Canale Nascosto”.Ormai,immersi in una fitta nebbia mista a nevischio giunto da Ovest raggiungiamo la vetta di questa maestosa montagna che in queste condizioni assume davvero un aspetto himalaiano. La discesa,naturalmente lungo il “valangone” per riguadagnare a valle il sentiero che ci ricondurrà stanchi ma soddisfatti ai ruderi del Colloreto.Ispirandomi alle atmosfere medievali di questi antichi ruderi ho pensato di chiamare il nostro canalone ISABEL.

7 commenti:

falcotrek ha detto...

... e dire che sembrava una notte stellata! bella via, audace salirla in certe condizioni atmosferiche e dopo aver fatto la Scala di Gaudolino:
complimenti a te e a Pasquale per la nuova impresa Isabel.
un grande abbraccio
P.

bupa77 ha detto...

Ti ringrazio per questa bella via!!per me è stata un pò piu dura visto che avevo una sola picozza!!!mi sono davvero divertito..bello anche il nome che hai scelto!!!speriamo di fare un altra bella viuzza insieme...ciao Giusè

dolcedorme ha detto...

Bravi ragazzi! Ma senza sicurezze queste cose non si fanno! Ma non vorrei sbagliarmi, ma avete salito una parte di "Squirrel",precisamente i primi tre tiri, fino al salto roccioso che interrompe il canale, che dagli apritori viene valutato di IV grado. Li voi avete optato per la via di fuga a destra che viene citata anche nella relazione. Comunque complimenti ancora, e a presto per fare qualcosa insieme!

Pollinofantastico ha detto...

X Dolcedorme.
Ciao Max.Non è Squirrel.Infatti l'attacco di questi è appena dietro girando allo spigolo ed'è molto più ampio come apertura (ho tentato di risalirlo l'anno scorso ma non c'era neve).La parete a cui ti riferisci è un paretone liscio stratificato a franapoggio mentre quello a cui faccio riferimento è un anfiteatro disordinato di rocce.Squirrel è esposto a Ovest,Isabel decisamente a Sud-Ovest.
Magari appena possibile possiamo ripeterlo completando anche la parte terminale.
Ciao a presto

Turi ha detto...

E bravi ai due Ciuati!!!
Scherzi a parte, complimenti per la gran faticaccia...certo che dopo la scala di Gaudolino!
A preto Pè....hai visto quanta neve? Domani vado ad assaggiarla!!!

indio ha detto...

Sempre bellissime le tue salite....
Indio

Edva ha detto...

Oh Master!
Chiamare Isabel un nuovo sentiero/via da percorrere è davvero strepitoso.Che bello!
E che bell'avventura ricca di emozioni.

Un bacio dolcissimo a te

...Edva...**