Ritorno sempre con piacere a S.Lorenzo Bellizzi,un piccolo borgo
di 800 anime posto a 800 m.di quota,porta orientale del Parco del Pollino. Incastonato
in un paesaggio brullo dominato dalle rocce e dalla macchia mediterranea,sembra
essere fuori dal mondo e dal tempo, fatto di gente semplice perlopiù dedita
alla pastorizia e all’agricoltura. Ma ciò che rende estremamente affascinante l’areale
di questo piccolo mondo è la natura aspra e selvaggia che lo circonda. Rivolgendo
infatti lo sguardo verso l’ impressionante paesaggio che si presenta poco prima
di raggiungere il paese, non si può fare a meno di osservare con sacra
ammirazione ciò che la natura possente e selvaggia ha creato mediante immani
forze geologiche! Davvero spettacolare, da mozzare il fiato. Ed’ecco impattare
sulle mastodontiche Timpe di S.Lorenzo e di Cassano che dalla base si innalzano
paurosamente verso il cielo con pareti inaccessibili,ghiaioni impressionanti e
canali verticali,separate da un’immane spaccatura come operata da un gigantesco
fendente.
Sul fondo di esse brontola il Raganello,il torrente che attraverso milioni di anni di attività erosiva e levigatrice ha scolpito paurose gole, modellamenti e torniture di rocce di una bellezza sconvolgente. La scalata alla Timpa di S.Lorenzo lungo l’adrenalinica Cresta delle Aquile rappresenta uno degli itinerari più esaltanti che si possano compiere nell’Appennino meridionale,sempre sul filo di cresta a strapiombo sul torrente Raganello e quasi ad afferrare con mano le vette più elevate del massiccio. Una dura e appagante esperienza che non dovrebbe mancare nel carnet di ogni escursionista amante di queste terre. La mia ultima ascensione lungo la Cresta delle Aquile risale a circa due anni e mezzo fa,un mese dopo aver scalato il mitico Monte Civetta sulle Dolomiti.
Ricordo che all’attacco dell’itinerario,insieme ad un gruppo di
amici ci spostammo eccessivamente a sinistra andando incontro a pareti
troppo verticali per essere affrontate senza attrezzatura alpinistica. Notammo
infatti la presenza di soste e spit.Mi promisi di ritornarci per realizzare
l’ascensione lungo le placconate fino a raggiungere l’orlo di cresta. La
prosecuzione verso la cima sarebbe stata
facoltativa. Così ,per Sabato 4 Maggio chiamo Pasquale che si trova d’accordo sulla
mia proposta e si parte per S.Lorenzo Bellizzi.Giunti alla località
Barile,cominciamo a salire verso la base del settore più meridionale della
Timpa.
Dopo una mezz’ora di avvicinamento incontriamo la prima placca calcarea
e iniziamo l’ascensione. Rinviando sugli spit,con e senza fettuccia ed un chiodo realizziamo una serie di tiri
sfruttando quasi tutti i 60 metri della corda. Tiri continui di III° e qualche
passaggio di II°,non difficili,divertenti ma da non sottovalutare,per via anche
degli scarponi,che non ti danno la stessa sensibilità delle pedule da
arrampicata. Dopo il secondo tiro(100 m. tot. primo +secondo) non vediamo più spit o fettucce
nonostante la parete continui. Per fare sosta sono costretto a spostarmi a
destra verso un piccolo leccio. Da li ripartiamo con altri due tiri sfruttando
piccoli ma robusti lecci per rinviare e sostare. E’ necessario anche piazzare
un chiodo prima della penultima sosta. Smontati gli armi proseguiamo per
l’ultimo tratto a piedi fino a raggiungere la cresta,tra ghiaioni e leccete.
Panorama mozzafiato in tutte le
direzioni su perfetti strapiombi a filo sul Raganello.Davvero interessante
osservare poi da questo punto la morfologia geologica delle Timpe di Cassano e
di Porace,come se abbiano subito dei tagli netti,quasi perfetti. Dopo aver
goduto di una simile vista ed esserci riposati valutiamo se proseguire per la
vetta molto ma molto lontana. Il caldo torrido,lo sforzo psico-fisico finora
profuso,gli zaini pesanti con la ferramenta e la corda,l’ora tarda e le
difficoltà da affrontare nella discesa dalla Timpa,sempre molto delicata,da
svolgersi tra lisci e ghiaioni instabili ci fanno desistere. Rimandiamo così
l’ascensione ad essa in una giornata meno torrida e con zaini leggeri. Concludiamo
questa bellissima giornata gustando una bella birra ghiacciata al solito
ristorantino “Pino Loricato”.L’estate si avvicina:il Raganello chiama!!
1 commento:
Chissà che panorama si vede da lassù!
Beato te.
Ecco hai detto bene!...L'estate è alle porte quindi corriamo al mare!
Basta montagne ihihih :)
Un dolce abbraccio!
...Edva...**
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