Così hanno esordito tre simpatici arrampicatori di Montella (AV),Cesare,Ivan e Paolo che rintracciandomi grazie al blog mi hanno chiesto se potevo accompagnarli lungo la vertiginosa Cengia del Raganello o “Via delle Capre”.Le capre infatti ci sono sempre, si tratta di alcuni sparuti branchi di capre selvatiche che gironzolano nell’areale del Raganello, arrampicandosi nelle sue pareti come non farebbero neanche stambecchi e camosci e purtroppo spesso causando pericolose scariche di pietre che raggiungono il fondo delle gole.
Ci diamo appuntamento a Frascineto presso il campetto di
bocce la Domenica alle 13 dove nel frattempo in mattinata si sono cimentati lungo alcune
vie in falesia. Si parte destinazione San Lorenzo Bellizzi parcheggiando l’auto
all’incrocio con la sterrata che porta ai piedi del Sellaro per impegnare la
stradella che si dirige verso la Timpa del Demanio, che con la sua
straordinaria parete Sud-Ovest domina l’abitato arberesh di Civita.
L’avvicinamento è breve,si scende per un sentiero appeso fra
le pareti del Raganello a formare una stretta cengia fino a raggiungere i primi
spezzoni di cavo metallico che permettono di superare uno strapiombo e
proseguire lungo la cengia, a volte più comoda, altre volte stretta e invasa da
massi squadrati staccatisi dalle pareti sovrastanti. Laddove vi sono passaggi
esposti riappare il cavo.
Si cammina sempre su strapiombanti pareti a quattro,
cinquecento metri dal fondo delle gole. I cieli sono solcati da magnifici
esemplari di grifoni reintrodotti e qualche coppia di aquila reale, una delle
quali immortalata da Ivan con la sua
reflex. Facciamo anche un piacevole incontro con un pigro cervone, lungo circa
un metro e venti insinuato in una fenditura che alla nostra presenza si dilegua
senza molta fretta.
Dopo due ore di cammino inondati da un paesaggio superbo in
tutte le direzioni raggiungiamo il culmine del camminamento, dove oltre il proseguo
è impedito e sbarrato dal canale del Caccavo. Quì per evitare di tornare
indietro preferiamo impegnare in arrampicata la parete alla nostra destra
operando due tiri di 15,20 metri. Il primo è un III,il secondo di IV. Questo ci
permette di guadagnare la lecceta che
sovrasta la parete e dopo un breve tratto imboscato intersecare la sterrata che
porta ad uno dei belvedere sul Raganello, dove il panorama è senza eguali.
Subito dopo rintracciamo la strada asfaltata che ci riporterà in breve
all’auto.
Uno spettacolare itinerario che si può fare comodamente anche in una mezza giornata e ti permette di respirare la grandiosa atmosfera del canyon del Raganello in tutta la sua straordinaria e arcana bellezza.E’ stato davvero bello fare la conoscenza di tre appassionati che sono venuti per la prima volta nell’areale del Pollino,”un mondo”ho detto loro,”tutto da scoprire”.
Autori delle immagini:
1,2,3,4,5,9,10,12,15,17,19,24 Pollinofantastico
6,7,8,11,13,14,16,18,20,21,22,23 Ivan Moscariello
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