17 Marzo 2012.Dopo aver metabolizzato le scorie fisiche e
mentali di Pietra Colonna i miei pensieri vanno già ad un itinerario molto
tecnico nel contrafforte roccioso della parete occidentale di Monte
Pollino,laddove corrono tre vie fra le più impegnative e difficili del
massiccio:Squirrell,Dyrekta e Pollinya.La prima ,affrontata con successo l’anno
scorso,fa già parte del mio palmares personale. Rimangono in ballottaggio le
altre due,da scegliere in base alle condizioni di innevamento in questo periodo
di tepore primaverile. Raggiungiamo l’ormai nota località di partenza,Colle
Impiso dal versante Nord lungo la strada
che attraversa una frazione di Viggianello e si innesta a quella proveniente da
Mezzana Frido;è molto probabile che quella di Piano Ruggio non sia stata
spalata.
Ormai non voglio più addentrarmi in inutili polemiche sullo stato
invernale di una via d’accesso importantissima al Massiccio Centrale del
Pollino,appunto quella che da Campotenese porta all’Impiso via Ruggio,nel
comune di Morano Calabro.Essa permette tralaltro
di raggiungere forse il più importante rifugio montano del Pollino,il De
Gasperi,aperto a singhiozzo e costantemente martoriato da una burocrazia
malsana e distruttiva ,volta a bloccare sistematicamente ogni tentativo di
decollo del turismo e dell’escursionismo estivo ed invernale nell’area più importante del Parco
del Pollino.
Constatiamo,durante l'avvicinamento in fuoristrada che la strada è sgombera. Si parte senza racchette da neve,il manto nevoso infatti,anche se consistente è compatto permettendo in tal modo una marcia agevolissima. Sarà così fino all’attacco della via. Impressionante vedere quanta neve sia caduta nel mese di Febbraio. La sorgente “Spezzavummola” è sormontata da un buon metro di neve. Uno scenario da favola si apre in seguito al Piano di Gaudolino,ricoperto da una neve omogenea e compatta,così immacolata che quasi ti dispiace rompere quell’armonia lasciando le impronte degli scarponi.
Io e Mimmo ci avviamo verso il bosco di faggi tagliando la via normale al Pollino e puntando direttamente verso la parete che raggiungiamo in breve. I canali sono colmi di neve ma non completamente ghiacciati,complice la temperatura non proprio bassa a questa esposizione ed in ombra. Si decide per Dyrekta e così ci imbraghiamo preparando la corda e la ferraglia varia. Mimmo ha anche portato con se alcuni fittoni in alluminio realizzati artigianalmente derivati da telai per infissi, praticandovi un foro per inserirvi un bullone e relativo moschettone. Si sarebbero rivelati più utili dei chiodi da roccia. Bravo Mimmo.
Si parte per Dyrekta ma dopo la prima rampa e fortemente
motivati notiamo che stranamente,il canale successivo che si stacca verso
sinistra è completamente asciutto. A questo punto non ci rimane che tentare
l’altra via,più a sinistra,Pollinya sperando che sia in
condizione,pena,ripetere Squirrel. Una prima sosta ad un faggio e Mimmo si
avvia lungo la strettoia di accesso al canale. Sembra in buone condizioni. Un
rinvio con fittone ed un successivo con fettuccia per assicurare il passaggio
più difficile e tecnico:un salto di qualche metro a 70 gradi pieni di
pendenza,di ghiaccio di fusione. E’ come bucare con le piccozze e i ramponi uno scivolo di ceramica. Sosta ad un loricato
e si parte per il secondo tiro puntando alcuni faggi risalendo su neve
semighiacciata e pendenza di 55 gradi.
Al sole la neve risulta piuttosto morbida e fastidiosa per
questo tipo di attività,le piccozze e i ramponi dovrebbero lavorare più
sull’erba e la roccia che sul ghiaccio. A motivo di ciò decidiamo di ignorare
il canale che prosegue naturalmente alla nostra sinistra che chiude la via, e
tentiamo una variante a destra,più lunga ed interessante. Prima di avviarci
dalla sosta Mimmo fa un lungo traverso in esplorazione andando ad incrociare
nuovamente Dyrekta. Si torna indietro. Dal punto di sosta un lungo tiro con
fettuccia ad una radice di loricato,un’altra su ramo e più su un fittone fino a
sostare ad un “comodo”loricato su uno spuntone di roccia. Questo comporta un
passaggio di un salto a 70 gradi,proprio sotto la sosta.
Anche se concentrati sulle manovre alpinistiche e sempre
sospesi verso il cielo rimaniamo estasiati dal paesaggio tutt’intorno. Quando i
pini loricati dalle forme più bizzarre impattano con il candore della neve,al
grigio scuro delle rocce e al blu cobalto del cielo del Pollino allora l’estetica
e la bellezza si sposano alla tecnica ,si raggiunge il Top.
Il resto si fa in “conserva” zigzagando tra i loricati
fino alla spalla Nord-Ovest che è una sorta di anticima dal quale si “getta” il
grandioso anfiteatro del Canalone Sud-Ovest. Da questo punto è d’obbligo
risalire la cresta sormontata da poderose cornici fino in vetta,scaldati da un
sole splendido. Mimmo,da buon campano,riesce addirittura a farmi scorgere
lontanissime,in direzione Nord-Ovest le isole di Capri ed Ischia.Dunque,lo spettacolo è completo.
7 commenti:
Ciao Grande!!! Avete in pratica ripetuto "I Diavoli..." Non riesco a capire solo se l'uscita è la stessa...
...Nella foto 1, Mimmo si trova proprio dove noi abbiamo fatto la sosta prima dell'ultimo tiro, poco sopra parte il traverso a destra sotto le rocce per poi uscire da un canalino...
Si, ho visto bene, l'uscita è la stessa, cambia un po solo il traverso, noi l'abbiamo fatto un po più in alto sotto le rocce e voi più in basso...
Le tue montagne ti mancano come l'aria...
e ogni uscita è una ricarica a pieni polmoni!
Che bello sei riuscito a vedere Capri dalla cima del Pollino! :)
Un bacione a te :)
...Edva...**
X Dolcedorme.
Probabile.Ho visto le foto dell'anno scorso che avete fatto voi.Come dico nel post,per chiudere Pollinya mancava solo l'ultimo tratto che non era buono e poi una paretina.Penso che questa variante sia più interessante oltre che più lunga.
Ciao,alla prox.
Ciao Peppe...sempre alle prese con roccia e neve eh?? beh mi fa piacere che avete ripetuto la via aperta da me,Massimo e Gabriele l'anno scorso, anche se a quanto vedo voi l'avete trovata molto più innevata di quanto l'avevamo trovata noi. Forse te ne eri dimenticato... infatti oltre a Squirrel, Dyrecta e Pollynea, da l'anno scorso c'era pure la nostra: "E i diavoli ballano sul Pollino". Scusa se lo sottolineo, ma siccome è una delle poche vie che ho aperto su neve, ne difendo la paternità..:)
Ciao Peppe... alla prossima e complimenti ancora.
Non è da considerarsi una variante... il canalino iniziale era considerato una "possibile" variante di Pollynya quando non era ancora stato percorso. L'anno scorso, quando è stato aperto, si è continuato verso l'alto, ignorando Pollynya, facendolo parte iniziale di una via totalmente nuova, appunto: "I Diavoli Ballano Sul Monte Pollino" della quale avete fatto la prima ripetizione. Quindi, allo stato attuale delle cose, facendo il colatoio iniziale, e poi deviando sulla parte finale di "Pollynya", sarebbe più corretto parlare di un concatenamento tra i tiri iniziali di "I Diavoli..." e i tiri finali di "Pollynya"...
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