Finalmente l’Etna. Da quando telefonai alle guide qualche
anno fa riesco ad organizzarmi e partire per scalare il gigante del sud.
All’epoca infatti a causa di ripetute eruzioni i crateri sommitali erano
interdetti agli escursionisti; si poteva arrivare soltanto all’altezza della
Torre del Filosofo, un rifugio costruito nel 1960, sulla cima di una piccola
collina ad una quota di 2940. Dopo aver più volte rischiato di essere distrutto
da varie colate di lava nel corso della sua esistenza, l'eruzione di fianco del
2002-03 lo seppellì quasi del tutto; dopo l'evento rimasero solo l'antenna
sulla cima del tetto, e una parte del tetto. Il 26 ottobre 2013, una colata
lavica prodotta dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) durante un parossismo ha completamente
ricoperto quella zona, e quel che rimaneva del rifugio .
Giungere ai 3350 m dei crateri sommitali è un’esperienza che
ciascun appassionato di montagna dovrebbe fare perché si entra in una
dimensione diversa dal solito,camminare in un deserto nero tra pietre laviche
simili all’argilla espansa,in un paesaggio lunare,desolato,addentrarsi nella
storia geologica del pianeta e avere la consapevolezza che alle immani forze
della natura nessuno può opporsi.
Sentire Franco inoltre ,ottima guida del Parco che con grande
passione ti spiega questo mondo
fantastico è un vero piacere. Ci parla e ci mostra alcune bombe
laviche,frammenti di lava dotati di una specifica viscosità le quali vengono espulsi dal vulcano. Prima di raggiungere il suolo si
raffreddano fino a solidificarsi assumendo forme strane,e allora abbiamo bombe
a crosta di pane,a sterco di vacca,ad oliva e coniche.
E poi risalendo il versante sud osservare le impressionanti colate laviche,soprattutto quelle del 2001-2002 che si diressero verso il Rifugio Sapienza. La seconda, dopo aver lambito la stazione di partenza della Funivia, puntò diritta sul Sapienza. Il tempestivo intervento degli uomini e dei mezzi della Protezione Civile, insieme ai genieri dell’Esercito Italiano e ai volontari del C.A.I. riuscirono a controllare il corso della colata finché non giunse l’esaurimento dell’alimentazione a monte. Il Sapienza si salvò.
Molto interessanti i crateri secondari che si aprirono nel
2002 a quota 2900 m. e disposti “a bottoniera”.In effetti ad ogni eruzione
esplosiva si formano questi conetti a monte della colata lavica. Sono alti in
media circa 200 metri, costituiti da materiale piroclastico ed incoerente
(cenere, sabbia, lapilli, tufi) e spesso non si manifestano singolarmente ma
tramite lo spettacolare "sistema a bottoniera", ovvero diversi
conetti in successione allineati sull'asse eruttivo come se fossero, appunto,
dei bottoni. Tale struttura è anche detta “frattura radiale”. Da questi crateri
solitamente si generano le colate laviche più distruttive per i centri abitati.
Ma l’emozione più grande si prova raggiungendo i quattro
crateri sommitali percorrendone i bordi laterali,la “Bocca Nuova”,il “Cratere
Centrale”,il “Sud-Est” e il “Nord-Est”.Lo spettacolo è assolutamente grandioso.
Attraversando alcune zone di fumarole allo zolfo,dal tipico colore giallo
canarino lo sguardo impatta verso il fondo dei crateri dove seguiti da boati
simili a tuoni fuoriesce il gas dai buchi collegati alle camere magmatiche. E’
decisamente un ambiente infernale. Cerco di immaginare come possa diventare
quel luogo durante una eruzione.
Ridiscendendo il fianco sud-ovest ci dirigiamo verso un altro
luogo di grande suggestione,la Valle del Bove,un vero e proprio bacino dove
confluiscono gran parte delle colate laviche che altrimenti potrebbero
cancellare,e lo avrebbero già fatto, centri abitati come Zafferana Etnea. Larga
5 km e lunga 7 e con la sua estensione copre quasi per intero il versante
orientale del vulcano; le sue pareti sono alte fino a 1000 metri.
Caratteristiche che ne fanno un vero colosso della natura. Qualcuno ha detto
che non si può dire di aver visitato veramente l'Etna se non si è osservata
l'immensità della Valle del Bove. Condivido
pienamente.
Scendendo infine a piedi verso il
Sapienza,sazi di emozioni incontriamo un
cratere di “collasso calderico” e successivamente gli estetici crateri
“Silvestri”,
impostati a 5 coni eruttivi. Situati a pochi passi dal Piazzale Rifugio
Sapienza, a Nicolosi Nord a circa 1900 m s.l.m, prendono il nome dal Prof.
Orazio Silvestri. Fra il Monte Silvestri superiore e quello inferiore, passa la
strada che sia da Zafferana che da Nicolosi porta al piazzale del Rifugio
Sapienza, meta di tutti i visitatori che si recano sul versante sud del vulcano
dell'Etna.
Splendida giornata
infastidita soltanto dal forte vento di ponente che ha sferzato la zona per
tutto il giorno. Credo di meritarmi una birra ghiacciata consumata in uno dei
tanti bar situati al piazzale del Rifugio Sapienza per ripartire rapidamente destinazione Milazzo,da dove il giorno
successivo via aliscafo andrò a visitare il cratere dell’isola di Vulcano.
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