I Monti Picentini sono un gruppo montuoso dell'Appennino Campano. Spostati verso il Tirreno, si trovano tra i Monti Lattari, il monte Partenio, l'Altopiano Irpino e la valle del fiume Sele. Il gruppo è costituito da rocce Calcaree e dolomitiche, differenziandosi dalla zona circostante, con terreni prevalentemente argillosi. E’ ricco di acque e sorgenti, alimentate da abbondanti precipitazioni e dal fenomeno carsico. Alcuni corsi d'acqua che nascono nel gruppo montuoso si dirigono verso il mar Tirreno, direttamente (Sele,Tusciano,Picentino), o come affluenti (il Calore Irpino e il suo tributario Sabato, le cui acque confluiscono nel Volturno) il Tenza che affluisce nel Sele, mentre l' Ofanto sfocia nel mar adriatico.(Wikipedia).
Scalare l’Acellica non è
cosa semplice,e la sua non elevatissima quota (1660 m.) non deve trarre in inganno. Il suo toponimo deriverebbe da
un’espressione antica e dialettale:”A Cieleca”ovvero “Luogo degli Dei”.Infatti,dopo
aver faticosamente raggiunto la prima cima lungo un percorso di cresta ci si
ritrova davanti il “Varco del Paradiso”,un pauroso baratro che separa i due
tronconi principali della montagna al cui centro svetta il Ninno o Nenne
('poppante' opp. 'capezzolo'), un'appuntita guglia piramidale che dà
all'Acellica una forma riconoscibilissima e un'aria imperiosa, quasi minacciosa.
E’ necessario discenderlo con estrema cautela anche se il percorso è assistito
da cavi metallici e mancorrenti vari,sempre sospesi nel vuoto e risalire molto
ripidamente la cima N,quella più elevata.
La via ferrata è stata intitolata a Francesco Raso,giovane alpinista tragicamente scomparso nelle acque del fiume Argentino nel 1996. Per l’occasione parto da casa prestissimo per raggiungere Mimmo a Sala Consilina. Lasciata l’auto proseguiamo con la sua fino a Giffoni Valle Piana,sede del famosissimo film festival. Imbocchiamo la strada montana che ci condurrà alla caserma forestale e subito dopo intraprendiamo il sentiero 3A che risale per boschi fino a raggiungere l’aerea cresta Sud.
Lo scenario che si apre
improvvisamente non ha eguali. Assistiti da una luce meravigliosa la vista
spazia verso sud dove in lontananza si intravede addirittura la sagoma di Monte
Alpi,ultima propaggine settentrionale del Pollino. Più vicino a noi la mole
inconfondibile del Panormo,il culmine degli Alburni,poi il Cervialto,la vetta
più elevata dei Picentini(1809 m.). Nel fondovalle, contornati da estese
foreste,sorgono i borghi di Acerno,Bagnoli e Montella, patria delle castagne e
delle nocciole tra le più rinomate d’Italia.Ad Ovest la penisola sorrentina si allunga fino al mare lasciando intravedere
il primo dei borghi della meravigliosa Costiera Amalfitana,Vietri sul Mare.
Spostato più a destra l’inconfondibile sagoma del Vesuvio affiora da una tenue foschia e sul mare all’orizzonte si
lascia ammirare,appena percettibile l’isola di Ischia.Dicono che con l’aria
tersa si riesca ad intravedere anche il massiccio della Maiella.Colpo d’occhio
mozzafiato in tutte le direzioni dunque.
Si prosegue in un
saliscendi che ricorda la nostra Montea fino alla cima Sud alta 1606 m.che si
guadagna dopo una forte pettata.Lungo il percorso non possiamo che farci rapire
dalla policromia dei boschi dalle tinte rosso arancio dell’autunno. Una pausa
per rifocillarci e indossiamo casco,imbrago e set da ferrata per gettarci nel
baratro del Varco del Paradiso il quale acutissimo crinale viene affrontato con
estrema attenzione. Aggiriamo da sinistra il “Ninno” e rimontiamo la rampa
finale in forte pendenza verso la cima Nord che raggiungiamo dopo cinque ore
dove è posta una croce con un libro di vetta.
Lungo il ritorno per la stessa via il sole ormai
calante verso il tramonto satura i
colori tutt’intorno e sul mare diventa spettacolo. Sazi di emozioni, rientriamo
nel bosco dove nel frattempo siamo sopraffatti dall’oscurità,ma ormai siamo
sulla sterrata che a breve ci condurrà al rifugio caserma. Dopo la grande
avventura del Cervino una bella uscita finalmente,di quelle che impegnano una
giornata intera e lontano da casa. Il sacrificio però è stato ampiamente
ripagato dalle forti emozioni che questa bella montagna e i suoi panorami hanno
saputo regalarci.
1 commento:
Foto spettacolari e reportage sempre dettagliati...un caro saluto ed a presto
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