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mercoledì 4 novembre 2020

Volturara Irpina Ferrata Maroia e vie monotiro


Volturara irpina è un borgo di 3400 anime che sorge ai piedi del Terminio nei Monti Picentini. Recentemente sono state inaugurate alcune vie ferrate e un’area climbing sfruttando il poco che avevano, ovvero la parete rocciosa del monte Costa a ridosso del paese.

Hanno pensato bene di valorizzarlo rendendolo un centro turistico molto apprezzato e ricercato dagli amanti dell'arrampicata e delle vie ferrate. Contrariamente sul Pollino che possiede un potenziale quasi illimitato dal punto di vista alpinistico praticamente si chiude tutto. Chiusi i 16 km del canyon del Raganello, le falesie di Frascineto, dismesso il ramo imperiale della ferrata del Caldanello, chiuse la Via delle Capre, le vie di roccia della Timpa di Porace, il rifugio De Gasperi, il più importante del Parco, d’inverno non si spalano le strade d'accesso alle località di partenza ecc. ecc. Complimenti.

“La Via ferrata di Volturara anche conosciuta come Ferrata Maroia, installata nel 2019, è la prima certificata in Campania. Sale una bella parete di roccia attrezzata anche con falesie e due vie multipich che rendono la gita piacevole a tutto tondo. La ferrata offre un percorso di base facile, l'azzurro o 'Variante del Bosco', una difficile o percorso rosso, la Ferrata Maroia vera e propria e un percorso estremamente difficile, la nera detta anche 'Variante del mulo” con alcuni strapiombi da superare atleticamente. La via si sviluppa in un contesto molto bello e in una zona generalmente fuori dalle mete ferraristiche e quindi assolutamente da scoprire.” (ferrate365.it)

Dunque perché non andarle a scoprire completando così il quadro delle ferrate del centro sud? Detto fatto. Si parte molto presto dalla Calabria (ma non troppo) con l'amico Pasquale alla volta di Volturara irpina che raggiungiamo dopo tre ore circa di viaggio, colpa anche del navigatore che prediligendo un percorso autostradale a un certo punto voleva farci allungare di un'ottantina di km.

Ferrata Maroia Tracciato Rosso





















Arriviamo a Volturara e dopo una veloce colazione al bar della piazzetta ci avviamo a piedi presso il sentiero d'accesso alle ferrate. C’è un vento piuttosto sostenuto in aumento ma non dovrebbe dare problemi. Seguendo i cartelli lungo la stradina e ignorando a sinistra le vie multipich giungiamo all'attacco della ferrata.

In compagnia dell’ennesimo cane che ci segue percorriamo un'ampia cengia terrosa fino a raggiungere l'attacco della variante del Mulo oltrepassandolo fino alla targa che indica il percorso rosso classificato come difficile. Saliamo verso sinistra su alcuni facili gradoni e subito dopo affrontiamo alcuni passaggi ben appigliati in verticale non difficili. Segue un impegnativo traverso in diagonale verso destra che alterna tratti ben appigliati ad altri più delicati dove la fune viene in aiuto. Oltre il kit da ferrata utilizzo anche un longe lunga per simulare soste in caso di affaticamento e liberare le mani per qualche foto.

Subito dopo raggiungiamo un tratto strapiombante da vincere con un passo atletico non difficile ma impegnativo. Poi di nuovo verso destra e ancora in verticale avanzando a forza di braccia. Questa parte offre una bella esposizione fino ad un terrazzino dove si congiunge la variante del Mulo. Ora il percorso diviene meno impegnativo ma sempre in verticale fino al terrazzo sommitale dove compare una prima via di fuga che scende a sinistra. Bello l’ampio panorama sul paese che si abbraccia per intero. Il cavo da questo punto continua verso destra ma appartiene al tratto finale del percorso azzurro. Si va sul facile lungo un percorso quasi orizzontale che segue una crestina e dopo qualche tornante si arriva in cima.

Variante del Bosco (tracciato azzurro)












Per la discesa impegniamo il sentiero che si inoltra nel bosco verso nord che ci porta in un quarto d'ora all'attacco della ferrata azzurra o “Variante del bosco”. È classificato come poco difficile e include due tratti obbligati, il primo e l'ultimo. Dopo una rampa a destra si sale su uno spigolo frastagliato sfruttando i numerosi appigli naturali che esso offre. Subito dopo si scende percorrendo un traverso esposto con bella vista sul paese fino a che terminano momentaneamente le attrezzature. Dopo un tratto su sentiero si incontra di nuovo il cavo che ci porterà al punto in cui terminava la ferrata Maroia.

Naturalmente non rifacciamo di nuovo la crestina sommitale fatta in precedenza ma scendiamo per il sentiero che ci riporterà per la seconda volta all'attacco delle ferrate. Rinunciando al percorso nero puntiamo alla base delle vie d'arrampicata monotiro.

Vie Monotiro
















 






























 

 

 

 

 

 

 

Si tratta di otto vie con difficoltà che vanno dal 4a al 5c. Partiamo dalle più facili quando sopraggiungono alcuni istruttori di lavori verticali per addestrare alcuni operai in parete. Dapprima ci assicurano che impegneranno soltanto una via ma poi finisce che si prendono tutta la parete. Un po’sconsolati cominciamo ad arrampicare sulle vie più facili di 4a e 4b poste a destra della parete attrezzata, in pratica quelle lasciate libere in attesa che terminino l'esercitazione. Attendiamo ma niente da fare, non se ne vanno. Sul punto di riporre l'attrezzatura e andarcene cominciano a cadere quattro provvidenziali gocce di pioggia che bastano a spaventarli un po’ facendogli raccogliere armi e bagagli e battere in ritirata. Evvai!

Abbiamo giusto il tempo di farci così i tiri di 5b e 5c sulla parte sinistra. Dopo aver arrampicato sulla prima via ci prova Pasquale che nel frattempo però si era levato già le scarpette. Affronta con gli scarponi il tiro di 5b ma deve rinunciare al secondo di 5c più sostenuto che salgo io con qualche piccolo affanno (avevo comunque ancora le scarpette ai piedi). Alla sosta un bel ciuccio appeso ad una fettuccia mi accoglie prima di farmi calare e terminare tutto sommato una bella giornata dedicata alla verticalità.

Che dire, si tratta di vie ferrate molto belle e divertenti con diverse difficoltà, dalla poco alla estremamente difficile. Purtroppo sono brevi, ma la parete è quella. A queste ben si integrano le vie monotiro e le due vie multipich create in loco. Per quanto riguarda la variante del Mulo penso si tratti di un percorso poco logico trattandosi soltanto di una specie di bypass sulla ferrata Maroia. E’ infatti installato su uno strapiombo a mio parere eccessivo e gratuito perché brevissimo e inutile che si va a riallacciare al percorso originale obbligando a ripetere la seconda metà del percorso rosso. A parte questo, nell’insieme posso dire che il posto merita una visita.

 

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